Treia, inaugurata la nuova struttura “Dopo di noi”

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La struttura, realizzata dal Comune, presso lo CSER si occupa di assistenza diurna per persone  con grave disabilità ed è la prima a servizio dell’ambito Sociale 15

TREIA – Giornata di festa e commozione nella frazione di Santa Maria in Selva a Treia per l’inaugurazione della nuova struttura “Dopo di noi” realizzata dal Comune di Treia in qualità di capofila presso lo CSER (Centro socio educativo riabilitativo) gestito dalla Cooperativa sociale Di Bolina.
L’edificio è stato intitolato a Giovanni Soldini amato amministratore, già Assessore ai servizi sociali e Vicesindaco del Comune di Treia che ha guardato allo sviluppo di progetti innovativi in tema di assistenza a disabili.
Il Sindaco di Treia Franco Capponi ha presentato ufficialmente il progetto del “Dopo di Noi” precisando come sia volto a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità come si legge nel testo della Legge 112/2016. Si tratta di strutture importanti perché per la prima volta nell’ordinamento giuridico vengono individuate e riconosciute specifiche tutele per le persone con disabilità quando vengono a mancare i parenti che li hanno seguiti fino a quel momento.

«L’inaugurazione di oggi – ha detto il primo cittadino Capponinon è che il primo modulo (solo 3 posti letto e relativi servizi) di un più ben ambizioso progetto che con la collaborazione della Coop Di Bolina stiamo realizzando e che vedrà il centro dotarsi di nuove infrastrutture per ulteriori 12 posti letto e relativi servizi e si inserisce nel concetto di vivere nella natura essendo dotata la struttura di ben 10 ettari di terreno a ridosso di elementi estremamente importanti per il benessere delle persone ivi ospitate come l’acqua (il fiume Potenza scorre a poche centinaia di metri), la produzione di cibo biologico e la possibilità di vivere immersi nel verde».
Presenti all’inaugurazione oltre al sindaco Franco Capponi, tutta la Giunta comunale, gli amministratori dei Comuni dell’ATS: Corridonia, Mogliano, Pollenza, Petriolo, Treia, Urbisaglia, Appignano, Macerata e Montecassiano; i rappresentati comunali di Tolentino e San Severino.
Matteo Cioci, Presidente della cooperativa sociale Di Bolina ha ripercorso l’impegno della cooperativa in questi anni prima di lasciare la parola a Gabriele e Francesco Soldini rispettivamente fratello e figlio di Giovanni Soldini a cui è intitolata la struttura.
Commosse anche la figlia Anna Soldini e la moglie Maria Pia Branchesi.

Il sindaco ha ringraziato in primis il GAL per aver proposto una misura per l’aggregazione dei servizi sociali dell’ambito e il finanziamento di €. 280.000, gli amministratori degli altri Comuni, il Dirigente dell’ambito sociale 15 Carla Scarponi, l’assessore ai servizi sociali Luana Moretti, il responsabile dei Servizi sociali del Comune di Treia Orazio Coppe, l’ufficio tecnico del Comune di Treia diretto dall’Arch. Lauretta Massei che ha gestito l’intero iter progettuale, il gruppo di progettisti e la Direzione lavori rappresentati dall’Ing. Ottavi e la ditta esecutrice dell’opera, la Edil Dama di Corridonia. Il Sindaco ha infine ringraziato la signora Graziella Pesaresi, presidente dell’Associazione “Oltre i limiti Onlus” che raggruppa volontari e genitori di ragazzi diversamente abili che sostengono le attività della Coop Di Bolina per aver sempre stimolato le Istituzioni ed il nostro Comune al problema sul “Dopo di Noi.
Il ringraziamento più grande è stato rivolto alla Coop Di Bolina che sta portando avanti il g progetto di assistenza diurna a disabili con grande senso di responsabilità grazie alla guida del Dott. Matteo Cioci e tutto il personale che tutti i giorni accolgono e si rapportano con i ragazzi qui ospitati

«Il nostro obiettivo, condiviso dalla Coop Di Bolinaha detto il Sindaco Franco Capponi – che oggi gestisce lo CSER e che gestirà in seguito tutte le strutture sul “Dopo di noi” (per questo obiettivo sono stati finanziati altri 12 posti letto a valere sul PNC Misura 2.3) con l’obiettivo di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone disabili, consentendogli per esempio di continuare a vivere anche con il familiare per alcuni periodi in strutture gestite da associazioni ed evitando il ricorso all’assistenza sanitaria. La legge consente di estendere le tutele anche a quei soggetti che pur avendo i genitori ancora in vita non possono beneficiare del loro sostegno. Tutto quello che qui verrà realizzato è stato condiviso con il coinvolgimento dei soggetti interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi». Dal 2004 ad oggi la struttura dello CSER gestito dalla Coop Di Bolina è passato dall’ospitare in diurno da 7 a 25 ospiti: 10 degli utenti inseriti sono in condizioni di disabilità grave o gravissima e 15 in condizioni molto grave. Ogni giorno gli ospiti condividono giornate con l’Equipe di esperti avallando l’idea di essere una grande famiglia.