“Tutto ha avuto origine nella tarda serata di giovedì, dopo aver ricevuto la notizia che un addetto alla mensa della scuola Enrico Fermi di via Pace era risultato positivo al tampone rapido. Venerdì mattina gli altri quattro operatori della mensa sono stati immediatamente allontanati dal servizio e il pasto è stato assicurato mediante il trasporto da altra cucina. Lo stesso pomeriggio questi ultimi operatori sono stati sottoposti a tampone rapido che ha evidenziato la positività di due di essi. A questo punto è stata contattata la Dirigenza del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica di ASUR Area Vasta 3 per concordare una strategia comune volta a preservare la salute dei bambini e delle loro famiglie oltre che del personale che opera nella scuola.
Si è provveduto, grazie anche alla disponibilità del Servizio ISP, a prenotare il tampone molecolare per lunedì 9 novembre. All’esito dei tamponi il Servizio ISP farà una inchiesta epidemiologica ed in base al rischio valutato deciderà le misure da adottare.
Occorre dire che le mense scolastiche comunali seguono un proprio protocollo che riduce al minimo il contatto tra operatori e bambini. I pasti, infatti, vengono serviti in vassoi multiporzione prima dell’arrivo degli alunni in refettorio e ogni bambino è dotato di una borraccia personale da cui bere l’acqua. La separazione tra il personale di cucina e gli alunni al momento dello sporzionamento del cibo evita contatti diretti ma, com’è evidente, non annulla il rischio.
Per questo motivo, una volta acquisiti tutti gli elementi di valutazione e dopo aver sentito il parere favorevole del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Fermi, si è deciso in via preventiva per il provvedimento cautelativo di sospendere da lunedì (sabato non c’è scuola) l’attività didattica per le scuole che fruiscono del servizio di mensa scolastica, ovvero la scuola d’infanzia Enrico Fermi e la scuola primaria Enrico Fermi.
Siamo ben consci che il provvedimento è fonte di problemi e di disagi per le famiglie, ma abbiamo ritenuto che la tutela della salute avesse la precedenza su tutto. Seguiremo costantemente gli sviluppi della situazione, pronti, se necessario, ad adottare misure restrittive oppure, come speriamo, a revocare quelle già adottate.”
In conclusione il Sindaco non ha prevaricato gli organi sanitari competenti ma, in collaborazione con essi, si è avvalso di una sua precisa prerogativa per tutelare l’interesse primario della salvaguardia della salute dei cittadini di Macerata soprattutto in questo frangente in cui la recrudescenza della pandemia da COVD-19 mostra una forte accelerazione.
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