Pesaro: dal 30 ottobre al 1° novembre il “Terzo torneo di Halloween Bees”

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Mila Della DoraPESARO – In occasione della festa di halloween la società Bees Pesaro organizza il trofeo denominato “3° torneo di Halloween Bees, 1° trofeo Consultinvest”. Venerdì 30 ottobre, alle ore 10.30, nella sala del Consiglio comunale è in programma un incontro con le squadre di ragazzi che prenderanno parte all’iniziativa. Interverranno l’assessore allo Sport Mila Della Dora e il general manager della società di minibasket Bees Pesaro Graziano Sartini.

“Oggi educare allo sport e ai suoi valori, significa costruire nuove realtà umane, reattive ai disagi della nostra società – interviene l’assessore Della Dora (foto) – Lo sport dunque aiuta la socializzazione e al rispetto tra compagni e avversari”.

La manifestazione sportiva si svolgerà da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre in tutte le palestre cittadine. Al trofeo si sono iscritte 36 squadre divise, in tre categorie. A portare un tocco di internazionalità all’iniziativa, la presenza anche di due squadre messicane, oltre a quelle provenienti dal territorio nazionale, squadre che fanno parte di settori di minibasket importanti.

I bambini delle squadre messicane (una composta da 8 bambini del 2004 e 2005 e una da 8 bambini del 2002 e 2003) saranno ospiti delle famiglie dei tesserati Bees (dal mercoledì 28 ottobre a martedì 3 novembre).

L’Accademia di basket indigena del Messico (Abim) è un progetto sportivo fondato alla fine del 2009, dal professor Sergio Zuniga, con l’obiettivo di migliorare, grazie allo studio e allo sport, l’infanzia e le condizioni di vita dei bambini delle comunità triquis di Oaxaca, molte delle quali con gravi problemi di povertà e violenza.

L’Accademia di basket indigena del Messico è riuscita a essere un punto di riferimento fondamentale sia per lo sport sia per l’istruzione di queste comunità indigene, afflitte da grave povertà e ritardo educativo. L’accademia ha insegnato ai bambini a competere, ad affrontare le avversità della vita, con carattere e entusiasmo. E il sogno è che questo progetto iniziato nella regione Triqui, possa portare e replicare in tutto il Paese l’esempio dei “campioni scalzi della montagna”.