Treia, Villa Spada: conclusi i lavori della “Casa del custode”

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TREIA – È tornata a splendere e sarà a breve aperta al pubblico la “Casa del custode” edificio situato all’interno del suggestivo complesso di Villa Spada. I lavori effettuati hanno restituito una delle meraviglie della città che sarà disponibile, momentaneamente, a struttura abitativa di emergenza, dotata di quattro appartamenti.
Il progetto per la Casa del Custode di Villa Spada ha previsto l’esecuzione di lavori di ristrutturazione e miglioramento sismico per un importo complessivo intorno a 1 milione e mezzo. Sono stati, inoltre, effettuati lavori di ripristino di elementi strutturali e architettonici alterati dagli interventi pregressi o interessati da fenomeni di degrado, riorganizzazione e ridistribuzione degli spazi interni. Nel corso dei secoli la struttura ha subìto numerosi interventi che ne hanno sostanzialmente alterato la distribuzione interna cancellando l’organizzazione degli spazi originaria.
Il complesso di Villa Spada è un luogo che parla di storia e bellezza, ma anche di sofferenza. Un luogo straordinario sul quale l’Amministrazione comunale ha investito forze e risorse, grazie ai finanziamenti ottenuti, proprio per recuperarlo.
La “casa del custode” viene edificata in un secondo momento rispetto alla villa. Il catasto del 1818, infatti, riporta già l’ingombro del fabbricato principale, mentre il sistema dei propilei, delle scuderie e della casa del giardiniere è appena abbozzato e riprodotto a matita. Da ciò si deduce che alla data di elaborazione della planimetria catastale (1818 c.a.) la villa era già esistente mentre la porzione del complesso in parola, doveva ancora essere realizzata. La successiva redazione della pianta catastale, datata 1879, restituisce invece il complesso nella sua interezza, da ciò si può dedurre che la data più probabile di edificazione è compresa tra il 1820 ed il 1879, più probabilmente spostata dopo il 1835 anno in cui il complesso venne acquistato dal letterato Lavinio Spada.
Gli edifici principali, ovvero la villa e la “casa del custode”, potranno essere destinati a usi residenziali nonché a ospitare attività di natura ricettiva, sociale, culturale, amministrativa in grado di valorizzarne il valore storico e artistico.