ANCONA – Si è svolto ieri l’incontro di presentazione, a Martinsicuro (TE), dell’Accordo istituzionale per il collegamento ciclopedonale sul fiume Tronto, tra Marche e Abruzzo. Convocato dalla vicepresidente delle Marche, Anna Casini e dall’assessore abruzzese Dino Pepe, ha rappresentato l’avvio della fase operativa del progetto che coinvolge il ministero Infrastrutture e trasporti (tramite il provveditorato opere pubbliche Toscana Marche Umbria, con sede ad Ancona) e le due Regioni.
Ha rappresentato anche un momento di approfondimento sulle fasi e i tempi di realizzazione del ponte, sullo sviluppo della mobilità cicloturistica e sulle nuove opportunità della Ciclovia Adriatica, di cui le Marche sono la Regione capofila del progetto. Il ponte sul Tronto avrà un costo stimato di 2,2 milioni di euro, equamente ripartito tra le due Regioni.Casini, sottolineando che le due regioni vanno entrambe verso uno sviluppo sostenibile in quanto puntano su un turismo diverso e sulla riduzione degli inquinanti,ha ricordato:
“Unirà un’area strategica e di grande importanza per entrambi i territori. Un’area molto sensibile, con la riserva regionale della Sentina sul lato marchigiano che richiede grande attenzione per il valore naturalistico e paesaggistico che racchiude. Il coinvolgimento del Provveditorato di Ancona, nella fase progettuale e di appalto dei lavori, assicurerà un’accelerazione dei tempi di realizzazione e grande qualità tecnica”.
La vicepresidente ha poi ricordato i legami, anche storici e culturali, che uniscono le due comunità. Le due Regioni, in particolare, sono coinvolte nell’Area di crisi complessa della Valle del Tronto e della Val Vibrata: “È l’unica area di crisi nazionale che riguarda due regioni. I finanziamenti sono stati quasi tutti erogati e le aziende finanziate; siamo alla fine del percorso. Altra collaborazione in atto è quella che vede il Consorzio di bonifica delle Marche curare la sponda destra del Tronto, da molti anni lasciata senza le adeguate manutenzioni”.
Casini ha poi concluso rimarcando come l’Adriatica rappresenti “non solo una ciclovia turistica, ma una vera e propria infrastruttura. Questo favorirà gli accordi, in corso con le Ferrovie, per favorire l’integrazione tra treno e bicicletta, utilizzando le due ruote anche per gli spostamenti quotidiani e lavorativi. L’Abruzzo è sicuramente molto più avanti su fronte delle ciclovie, ma le Marche, con le scelte del Governo Ceriscioli, stanno recuperando terreno, con un piano di investimenti di circa 50 milioni di euro destinato a realizzare il primo vero sistema di ciclovie marchigiane che collegherà, a rete, le dorsali interne con la viabilità dolce adriatica”.
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