“Tempo che passi” di Monica Baldini

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Tempo che passi
disegni con il vento
lieti fruscii
rumoreggi tra le
panche annunci di primavera
di dolore e Risurrezione.

È poco lontana
la Passione di Nostro Signore
che ancora patirà
e risorgerà.

Si prepara si oscurano
le Statue i Santi e il
Crocifisso.
Si prega nel silenzio.

Ancona torno.
Sempre mirabile
ampli la visione
rievochi memorie
remote dinanzi Nonno
e Daniela dall’alto
del promontorio nel riposo
eterno.

Il mazzo bianco
– l’ho portato-
è stato dono
e per me, mi ha portato dal fioraio
delle Grazie minuto
nei ricordi nei dialetti
di una città
presente e passata.

Al porto poi, Frida si staglia
in tarda mattinata
in mostra alla Mole
tra i pescherecci che
sostano
e noi che beviamo per
interrompere la fame.

L’aria dolce l’odore
del mare i colori delle finestre
con i panni appesi
le mura sbiadite i murales
le barche pronte all’imbarco
i tir che giungono.
Il movimento e il traffico.
Gli alberi in fiore.

Ancona di impronta multietnica
vemente voce portuale
spirito della generazione che
batte un botteghino
e aprile soave e
intenso che fa primavera.

Tanta primavera
e tempo di speranza.
Ancona.

Monica Baldini