A Staffolo, oggi, la presentazione del libro “Il Tempo Sospeso” di Ludovico Testa

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STAFFOLO – Oggi, sabato 17 maggio 2025, alle ore 15.30, presso la chiesa di S. Francesco, a Staffolo, si terrà la  presentazione del libro di Ludovico Testa “Il Tempo Sospeso” -Dalla lotta armata alla giustizia riparativa: un dramma a due voci, con il contributo di Giovanni Ricci e prefazione di Luca Telese.

Nel dare la buonanotte a suo padre, Giovanni non sa che quella è l’ultima volta che lo vedrà vivo; non sa che la mattina del 16 marzo 1978, all’angolo tra via Stresa e via Mario Fani, la sua vita di adolescente andrà incontro a una svolta decisiva, scontrandosi tragicamente con quella di Francesco.

Giovanni è una figura reale: è il figlio di Domenico Ricci, l’autista di Aldo Moro ucciso durante il rapimento del presidente della Democrazia Cristiana. Francesco, invece, è un personaggio sincretico: una figura di finzione, ma costruita fondendo tratti e frammenti biografici di diversi ex militanti delle Brigate Rosse, accomunati da un analogo percorso di radicalizzazione ideologica, lotta armata, detenzione e – in alcuni casi – revisione critica del proprio passato. Giovanni e Francesco sono le due voci di questo racconto che, a un certo punto della loro vita, si sono incontrate.

La loro vicenda si snoda lungo un percorso di giustizia riparativa, laddove le categorie di colpa e pena lasciano spazio al riconoscimento del dolore e alla possibilità di confronto. Non un’alternativa al giudizio penale, non per sostituirlo, ma per colmare quel vuoto di senso che spesso resta anche dopo la condanna. In una doppia narrazione intensa e asciutta, si esplorano le ferite lasciate dalla violenza politica, il bisogno di ascolto, la possibilità – faticosa e mai scontata – del riconoscimento reciproco.

Il testo si inserisce nel dibattito attuale sulla giustizia riparativa, oggi riconosciuta con la legge di riforma penale Cartabia, come strumento complementare per affrontare reati che toccano la dimensione collettiva, offrendo uno spazio di parola alle vittime e una possibilità di trasformazione agli autori. Un’opera che restituisce voce ai vissuti, complessità ai ruoli e umanità al conflitto, interrogandosi su cosa significhi davvero fare i conti con il passato.

Ludovico Testa è nato a Parma nel 1966. Storico dell’età contemporanea, è autore di articoli e saggi tra i quali La vita è lotta. Storia di Aroldo Tolomelli, comunista emiliano
(2023), Il moto perpetuo (2011), Il senso della mutualità (2008), I gerarchi del terzo Reich (2005). Ha pubblicato il graphic novel Se divisi siam canaglia. Storia della cooperazione a fumetti (2024) e ha curato percorsi espositivi di argomento storico tra i quali La guerra addosso. Tracce del primo conflitto mondiale nella mente e nei corpi dei sopravvissuti (2015), Con il passo dei più deboli. Argentina Altobelli e i suoi tempi (2009). Assieme a Roberto Roversi, ha diretto la collana etnico-culturale “L’Arca. Conoscere per conoscerci” (1998-2000).

Giovanni Ricci (1966), sociologo e criminologo, è il figlio dell’App. dei Carabinieri
Domenico Ricci, membro della scorta di Aldo Moro, caduto il 16 marzo 1978 nella Strage di via Fani. Negli anni, si è impegnato per mantenere viva la memoria del padre e delle altre vittime di quel tragico attentato attraverso collaborazioni istituzionali e un’intensa attività nel mondo dell’associazionismo. Partecipa regolarmente a iniziative pubbliche, incontri nelle scuole e a progetti dedicati alla storia del terrorismo in Italia. Attivo sul versante della giustizia riparativa, ha intrapreso un percorso in tal senso confrontandosi direttamente con alcuni appartenenti alle Brigate Rosse responsabili dell’uccisione di suo padre.