‘Sotto il sole’, una riflessione di Monica Baldini

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Monica Baldini

FANO – Se la storia scorre e non possiamo cambiarla, solo inserirci per adottare misure, protocolli, cercare di mettere in campo quanto possiamo per arginare il peggio, lei di certo può cambiare noi. Può lasciarci impresso un ricordo, una ferita, una emozione positiva, un tatuaggio reale nell’anima che come una centrifuga ci reca diversi. E nel silenzio, nella sospensione, nell’arresto in cui siamo, la storia sta agendo anche con dolore, con profondo dolore. Anche quella è storia, è vita che scorre e forma la storia, la storia dell’umanità e dentro la nostra piccola, il tassello nel mosaico. E cosa sarà dopo lo iniziamo già a conoscere da oggi con le vicende e le domande che stanno entrando in noi.

Ogni crisi “porta a galla” ciò che nella normalità resta sommerso. I piccoli detriti nel letto del fiume in tempi di magra si notano sotto la luce del sole e il fiume diviene diverso, scarno, asciutto, vuoto. Così la realtà si schernisce. E muta. Dentro di noi, nelle case, nelle relazioni, saranno sorte problematiche, questioni, rotture, domande e qualcuno avrà anche rafforzato invece imprevedibilmente dinamiche. Non possiamo trascurare che ciò che sta accadendo ci trasformi poiché di fronte ad una nuova realtà ci troviamo. Una realtà che ci travolge, ci fa scendere in campo, combattere ognuno come può a suo modo.

La nostra normalità è mutata e noi viviamo oggi in un silenzio tempestoso che non può non scuoterci e levigarci, sempre se ovvio lo permettiamo, perché come dice il proverbio non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e si ostina. La vita è forse un tempo che scorre? A tal proposito, per riflettere riporto estratti dal Qoèlet:

12Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme.
13Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino.
14Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.

Al capitolo 8, continua: 8“Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della morte. Non c’è scampo dalla lotta e neppure la malvagità può salvare colui che la compie.
9“Tutto questo ho visto riflettendo su ogni azione che si compie sotto il sole, quando un uomo domina sull’altro per rovinarlo.

E sempre nel Qoèlet questo è l’Epilogo: 13Conclusione del discorso, dopo aver ascoltato tutto: temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l’uomo.
14Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, anche tutto ciò che è occulto, bene o male.