ANCONA – Gli italiani sono i cittadini più esposti al rumore del traffico in Europa (il 49,4% contro una media del 42,9%) e le strade delle nostre città ne escono assordate: in media 82,2 decibel (dB) e i picchi registrati a Palermo, Firenze, Torino, Milano, Roma, Bologna e Napoli superano anche la soglia di guardia degli 85 dB, avvicinandosi pericolosamente al limite dei 90 dB, indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come soglia critica per evitare danni all’udito.
Ancona, con 83,8 dB, si colloca al nono posto tra le città più rumorose.
Le strade relativamente più “silenziose” si trovano invece a Catanzaro (75 dB), Bari (75,2 dB) e Potenza (75,6 dB). Provocando nervosismo fra chi e’ più esposto al rumore, disturbi del sonno e mal di testa, oltre a mettere a rischio, nel tempo, l’udito. In occasione della European Mobility Week, Amplifon ha misurato il livello dei decibel nelle strade di 20 città italiane.
Quasi 1 italiano su 2 (il 49,4%) è molto esposto al rumore del traffico: si tratta del dato più alto in Europa, conteso solo dai francesi (49,1%), ben superiore alla media del 42,9% e al 33,7% dei silenziosi Paesi Bassi. È anche possibile tracciare un identikit delle “vittime” del rumore della strada, che nel nostro Paese sono soprattutto donne (56%) con un’età media di 47 anni, principalmente impiegate e insegnanti (32%).
Tra i più esposti al fracasso di auto e motorini vi sono anche i pensionati (16%), i freelance (13%) e le casalinghe (11%). Il caos sonoro può incidere sulla salute delle persone, sul loro umore e sull’udito. Gli italiani molto esposti al rumore del traffico si sentono più preoccupati (+7 pp), hanno disturbi del sonno (+4 pp) e sbalzi d’umore (+7 pp), soffrono di mal di testa (+6 pp) e problemi di concentrazione sul lavoro e nello studio (+5 pp).
Inoltre, avvertono un leggero calo dell’udito (+7 pp), ronzii nelle orecchie (+4 pp) e subiscono un peggioramento, nel tempo, della capacità di sentire (+11 pp). Il rumore del traffico rappresenta una delle sfide per le città del futuro, ma gli accorgimenti per renderle a “misura d’orecchio” sono molteplici.
Incentivare l’uso di mezzi elettrici e favorire l’impiego delle biciclette, estendendo la rete delle piste ciclabili, ma anche l’utilizzo di asfalto insonorizzante sono alcune delle azioni che possono essere intraprese a livello di mobilità urbana. Un aiuto per mettere un freno al rumore arriva anche dalla natura: alberi e piante costituiscono una naturale barriera fono-assorbente e sono così capaci di isolare l’ambiente dal fastidioso rumore del traffico. Infine, anche la sharing economy può limitare i dB del traffico: la condivisione di una macchina può ridurre il numero dei veicoli in circolazione e quindi dei dB provenienti dalla strada.