Montecosaro, spaccio stupefacenti: tre arresti della Polizia di Stato

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MONTECOSARO – Nel pomeriggio di ieri, nel comune di Montecosaro i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitanova Marche, hanno tratto in arresto tre uomini, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, e, per resistenza a pubblico ufficiale.
L’operazione si è svolta nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in seguito ad attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.

In particolare, in seguito a pregressi servizi di osservazione, gli agenti notavano un’autovettura con a bordo due soggetti successivamente identificati in cittadini italiani residenti nella provincia maceratese, di circa quarant’anni, con precedenti per reati in materia di stupefacenti, entrare ed uscire da un’abitazione di proprietà di un terzo soggetto, incensurato.

Nella giornata di ieri pertanto gli operatori imponevano l’alt ai due soggetti che si stavano allontanando dalla predetta abitazione al fine di addivenire alla loro identificazione e al controllo del veicolo. I due si davano a precipitosa fuga. Ne nasceva immediatamente un inseguimento che si concludeva con uno speronamento al termine del quale i poliziotti riuscivano a bloccare l’auto in corsa e fermare i due soggetti senza arrecare danni a persone.

Durante la fuga l’uomo seduto sul lato passeggero gettava dal finestrino un involucro contenente 6 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina da 1 grammo ciascuno che venivano immediatamente recuperati dagli agenti e poi sequestrati.
Nel mentre, altro personale effettuava una perquisizione domiciliare nell’abitazione di cui sopra.
La stessa risultava essere di proprietà di un cittadino italiano che spontaneamente consegnava 70,6 grammi di cocaina avvolti nella carta stagnola. Venivano altresì rinvenuti e sequestrati un bilancino di precisione e materiale atto al confezionamento. Dell’esito dell’attività veniva informato il pm di turno della locale Procura della Repubblica, che disponeva la sottoposizione agli arresti domiciliari per tutti i soggetti.