Monte San Giusto, lavoratori senza dispositivi di protezione: denunciata titolare

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pattuglia carabinieriL’azienda gestita da una cittadina cinese non era autorizzata al prosieguo dell’attività e impiegava anche  personale in nero e clandestino

MACERATA – Proseguono  serrati i controlli dei Carabinieri finalizzati alla prevenzione e alla tutela della salute pubblica nei luoghi di lavoro.Le attività,che  sono coordinate dal Prefetto di Macerata dottoressa Iolanda Rolli, e svolte in stretto contatto con il Procuratore Giovanni Giorgio sono tese  a verificare che i lavoratori espletino la loro attività nel rispetto delle garanzie previste dai decreti per la gestione dell’emergenza epidemiologica covid-19 e dal protocollo condiviso Governo –Parti Sociali del 14.3.2020.

I carabinieri del N.I.L., Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, unitamente all’Arma Territoriale della provincia di Macerata hanno controllato 2 aziende gestite da cittadini cinesi, operanti nel settore calzaturiero: una di queste e’ risultata inadempiente alle prescrizioni in materia di contenimento del covid-19 nei luoghi di lavoro.

Infatti, l’azienda impiegava lavoratori privi dei dispositivi di protezione individuale generici e specifici anti contagio covid-19, avvalendosi anche di personale in nero e clandestino, non sottoposto a sorveglianza sanitaria obbligatoria, non ottemperando al protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro.

La titolare e’ stata deferita all’A.G. oltre che per sfruttamento di manodopera clandestina anche per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, in quanto impediva l’operato dei militari sbarrando la porta d’ingresso dell’azienda con una barra metallica per favorire l’allontanamento del personale in nero ed occultare il materiale lavorato.

I militari del NIL, con l’ausilio dei Carabinieri della Stazione di Monte San Giusto, riuscivano comunque ad accedere in azienda e, grazie a filmati registrati dai militari prima dell’accesso attraverso una finestra del laboratorio, hanno potuto identificare i lavoratori che nel frattempo si erano nascosti ai piani superiori e cambiati d’abito per eludere l’individuazione e anche a reperire la merce lavorata.

L’azienda, che si presentava con i locali interni in pessime condizioni igienico-sanitarie, oltre a non risultare autorizzata al prosieguo dell’attività non aveva neppure inviato alcuna richiesta di lavoro in deroga ne’ adottato le previste raccomandazioni violando sia la normativa generale che quella specifica riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’attività di controllo si rende necessaria in quanto volta a garantire l’applicazione delle misure indispensabili a tutelare la salute di coloro che in questo periodo di emergenza continuano a lavorare per la produzione dei beni primari destinati alla collettività.