Meet in Cucina Marche, a Senigallia pubblico record per la seconda edizione

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SENIGALLIA – La seconda edizione Meet in Cucina Marche ha regalato un grande successo di pubblico e di contenuti gastronomici e una bella soddisfazione agli organizzatori dell’Associazione Culturale Regionevolmente e dell’Unione Regionale Cuochi Marche aderente alla Federazione Nazionale Italiana Cuochi, che hanno potuto contare sul supporto della Regione MarcheAssessorato Agricoltura e della Camera di Commercio di Ancona, sul patrocinio di Comune di Sengallia, Confcommercio Marche Centrali, Slow Food Marche e la collaborazione di importanti aziende del settore:

  • Electrolux e Spirito contadino (main sponsor)
  • Skalo Horeca (partner regionale)
  • Pentole Agnelli
  • Acqua Panna S. Pellegrino
  • Bragard
  • Accademia Luigi Bormioli
  • TTT Tableware (partner nazionali)

Sul palco del Teatro La Fenice si sono avvicendati 10 cuochi relatori che per l’occasione hanno approfondito la conoscenza di alcuni prodotti tipici Dop, Igp e Presìdi Slow Food realizzando complessivamente 30 ricette, la maggior parte delle quali ancora inedite.

Dopo gli interventi introduttivi dell’ideatore del format, Massimo Di Cintio, del presidente dell’Unione Regionale Cuochi Marche Luca Santini, è stata la volta del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e del Direttore della Confcommercio Marche Centrali e vicepresidente della Ccamera di Commercio di Ancona Massimiliano Polacco.

Ha espresso soddisfazione anche il vice presidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura Anna Casini: “La seconda edizione di Meet in Cucina Marche ha visto crescere da un lato la partecipazione degli operatori, dall’altro l’impegno da parte dei cuochi relatori ad approfondire, anche in chiave contemporanea, l’utilizzo in cucina dei prodotti tipici marchigiani, dalla mela rosa al tartufo, dagli oli Igp Marche all’anice verde, dalla patata dei Sibillini al mosciolo, dalla cicerchia alla sapa, esaltandone il loro valore organolettico insieme agli aspetti nutrizionali”.

A rompere il ghiaccio sono stati due tra i più giovani, come Alessandro Rapisarda del ristorante Casa Rapisarda di Numana con il suo Mytilus Galloprovincialis, e il vincisrrassoo codificato da Antonio Nebbia che diventa un raviolo con gli stessi ingredienti, seguito a ruota da un energico Daniele Citeroni dell’Osteria Ophis di Offida con il suo pollo “ngip, ngiap” e la rivisitazione del funghetto offidano. Come sempre Mauro Uliassi (ristorante Uliassi, Senigallia) ha incantato la platea con una relazione incentrata sul cuoco al servizio del gusto e sulla presentazione di cinque dei piatti del suo nuovo progetto Lab2018, tra i quali il lardo di polpo e la corona del rombo arrostita al finocchio. Serena D’Alesio del Relais Marchese del Grillo di Fabriano ha utilizzato la trota e il coniglio per raccontare il suo territorio, con un felice collegamento tra i fiumi e le attività che sono nate lungo i corsi d’acqua, come nel caso della carta fabrianese, le cui origini e manifattura sono state riproposte sul palco grazie a un maestro cartaio con la sua pressa.

Lo schietto e spumeggiante Nikita Sergeev del ristorante L’Arcade di Porto San Giorgio con la trota di Visso e le lenticchie di Castelluccio, e il solido Stefano Ciotti del ristorante Nostrano di Pesaro con il fegato, fegati, anice verde di castigliano e salame di fichi, hanno chiuso la prima sessione mattutina del congresso.

Il pomeriggio è stato aperto da Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto che anche quest’anno ha stupito il pubblico con braci, mitili e frattaglie. Emozionante ed emozionato Enrico Mazzaroni del Tiglio in Vita che ha ricordato il suo trasferimento “forzato” da Montemonaco a Porto Recanati dopo il terremoto e ha ripercorso la transumanza e reinterpretato con alcune ricette l’agnello e il formaggio, realizzato sul palco dall’anziana zia Gina con un vecchio caldaio. Nel suo continuo peregrinare tra mare e campagna Aurelio Damiani del Damiani & Rossi di Porto San Giorgio ha riportato il pubblico ai sapori autentici tra maccheroncini di Campofilone, cicale di mare e cipolla piatta di Pedaso.

La chiusura della seconda edizione di Meet in Cucina Marche è stata affidata alla sorprendente jam session di Moreno Cedroni, Madonnina del Pescatore a Senigallia.

“Sono convinto che nelle Marche ci sia un gran fermento enogastronomico, così come sono stato convinto sin dall’inizio che la seconda edizione di Meet in Cucina Marche sarebbe stata un successo – ha spiegato Massimo Di Cintio. Creare dialogo tra i cuochi e vivere insieme un momento di incontro come questo fa si che ci sia uno scambio di idee, di esperienze, di informazioni tanto nella conoscenza e nella valorizzazione dei prodotti quanto nell’utilizzo di tecniche di preparazione e di cottura. Così cresce la qualità dell’offerta gastronomica con beneficio per tutta la filiera che va dal mondo della produzione alla valorizzazione anche in chiave turistica dei singoli territori”.

Accanto all’area congresso, nel foyer del teatro è stata allestita un’area espositori nella quale sono state disposte le postazioni di enti e aziende che hanno potuto incontrare il pubblico e far conoscere i propri prodotti e servizi: Electrolux, Acqua Passa S. Pellegrino, Accademia Luigi Bormioli, TTT Tableware, Skalo Horeca, Velenosi Vini, Azienda Agricola F.lli Bucci, Il Pollenza, Tiriboco, DAM (Distributori Automatici Marche), Confcommercio Marche Centrali, Unione Regionale Cuochi Marche, Capità, Orlandi Passion Caffè. Non sono mancate le degustazioni dei prodotti caseari di Trionfi Honorati dell’azienda Piandelmedico.

All’evento hanno partecipato anche una selezione di allievi di tutti gli istituti alberghieri delle Marche; alla gestione di alcuni servizi di accoglienza, di sala e di cucina hanno collaborato allievi e docenti dell’Istituto professionale “Panzini” di Senigallia.