Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Istruzione, al lavoro e alla Formazione Loretta Bravi. Adottate anche le linee di indirizzo per l’attuazione dell’intervento.
“La pandemia da Covid-19 – spiega l’assessore Bravi – ha significativamente modificato l’operatività anche del sistema di istruzione, costretto, improvvisamente, a misurarsi con la didattica a distanza. In seguito all’emergenza, forte è stata la spinta verso l’innovazione digitale, già introdotta da Industria 4.0, ma ancora distante dalla messa a regime nel quadro delle metodologie didattiche. Anche in ambito educativo e formativo il distanziamento sociale appare oramai la “nuova normalità” imposta dalla convivenza con il virus che propone, però, due sfide piuttosto complesse: la necessità di sviluppare un modello didattico con modalità e gestione sempre più simili a quelle del “lavoro agile”, che richiedono l’accesso e l’uso massivo di tecnologie digitali ed online, attraverso infrastrutture informatiche e la proiezione degli obiettivi formativi verso profili con forti competenze digitali sia in ambito office ma, anche e soprattutto, in ambito manifatturiero e produttivo. Occorrono quindi tecnologie e strumenti che consentano l’adozione di pratiche di distanziamento ed insieme la contemporanea generazione di competenze distintive, funzionali al nuovo contesto del mondo produttivo e di quello amministrativo, che si stanno sempre più avvalendo del digitale e della robotica. Per offrire ai giovani competenze realmente spendibili nel mondo del lavoro i laboratori didattici possono sicuramente svolgere un ruolo strategico. Risulta quindi opportuno, e di certo utile, intervenire per qualificarli ed ammodernarli in chiave digitale”.
L’intervento prevede un contributo, fino al 100% della spesa effettivamente sostenuta, rendicontata e ritenuta ammissibile alle provvidenze regionali, per attuare un processo di riqualificazione e di aggiornamento in chiave digitale e innovativa dei laboratori didattici/professionalizzanti già esistenti nelle Istituzioni statali d istruzione superiore di II grado per consentirne la proiezione verso l’utilizzo di tecnologie in grado di consentire la virtualizzazione dei laboratori, la condivisione degli spazi in modalità blended (aula + on-line), e la gestione a distanza delle postazioni di studio e sperimentazione.
L’investimento può essere condiviso anche dagli ITS (Istituti Tecnici Superiori, Università, Istituti di Ricerca, al fine di qualificare la didattica e ottimizzare l’investimento.
Le spese ammissibili fanno riferimento, in particolare, a:
• Infrastrutture di rete;
• Datacenter, con le relative implicazioni di architetture di networking, cybersecurity e data
management;
• Piattaforme di organizzazione e fruizione della conoscenza (LMS= learning management
system);
• Realizzazione di laboratori dedicati alle fabbriche intelligenti, all’economia digitale e alla
prototipazione rapida;
• Acquisizione di strumentazioni di robotica mobile, di robotica collaborativa e per le nuove forme
di interazione uomo-macchina (HMI);
• Piattaforme in grado sia di rendere virtualmente fruibili gli spazi di studio e le strutture laboratoriali, sia di portare nell’esperienza degli studenti stimoli e strumenti per affrontare le nuove professioni digitali:
– Realtà Aumentata per potenziare l’esperienza umana in contesti complessi (manutenzione a distanza, formazione, commercio, fruizione beni culturali, ecc.);
– Realtà Virtuale per la progettazione, l’addestramento e la simulazione;
– Digital Twin (duplicazione digitale) per lo studio e la progettazione dei sistemi di
manifattura e di processo;
– Internet of Things, con le sue applicazioni nella manutenzione predittiva, la sicurezza sul lavoro, la guida autonoma, ecc.;
– Ambienti simulativi, per supportare la capacità di ideazione prodotto, progettazione ed ingegnerizzazione;
– Gestione e formazione a distanza delle risorse umane;
– Tecniche di commercializzazione e di gestione delle relazioni a distanza.
In altri termini, le spese ammissibili fanno riferimento all’acquisizione, di attrezzature e apparecchiature; materiali e strumenti di laboratorio; materiali di consumo per le esercitazioni; servizi tecnici e consulenze.
Sono beneficiari dell’intervento le Istituzioni scolastiche statali di istruzione superiore di II Grado con sede legale e operativa nelle Marche.
Gli Istituti scolastici individuati possono proporre l’investimento in forma singola o associata; in quest’ultimo caso, andrà prevista la formalizzazione dell’Associazione attraverso la costituzione di ATI/ATS prima di avviare l’intervento.
Possono partecipare anche le Fondazioni ITS (Istruzione Tecnica Superiore), le Università, gli Istituti di ricerca se in ATI con istituti scolastici.
I destinatari sono gli studenti che frequentano gli Istituti di istruzione.
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