Prevenzione infortuni luoghi di lavoro, controlli dei Carabinieri nella Provincia di Fermo

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I Carabinieri dei Nuclei Ispettorato del Lavoro di Ascoli Piceno e Macerata, unitamente ai militari del Comando Provinciale di Fermo, in un autolavaggio  hanno scoperto      tre lavoratori “in nero” e gravi violazioni in materia di sicurezza; sequestrata l’attività ed elevate sanzioni per 52.000 euro

FERMO – Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica che nel corso dell’ultima settimana, i Carabinieri dei Nuclei Ispettorato del Lavoro di Ascoli Piceno e Macerata, nell’ambito di un servizio congiunto con il supporto dei militari del Comando Provinciale di Fermo, volto a prevenire il verificarsi di gravi infortuni sui luoghi di lavoro ed a contrastare fenomeni di lavoro sommerso, hanno svolto diversi controlli nella Provincia di Fermo. Nel corso di tale attività è stato controllato un autolavaggio ove sono stati identificati 4 (quattro) lavoratori, tutti provenienti da paesi extra UE, di cui 3 (tre) irregolari “in nero” richiedenti asilo. All’interno dell’attività sono stati altresì riscontrati gravi pericoli per la sicurezza dei lavoratori, primo tra tutti il pericolo di folgorazione che ha fatto scattare il sequestro dell’intera attività e la notifica della prevista sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto, oltre alle gravi violazioni in materia di sicurezza, la percentuale dei lavoratori irregolari oltrepassava di gran lunga la soglia limite del 10%. Tra le altre violazioni riscontrate, è emersa la carenza delle condizioni igienico sanitarie minime, la totale mancanza di formazione, informazione e visita medica dei lavoratori, l’assenza del documento valutazione rischi (DVR), l’omessa nomina del medico competente e l’omessa consegna ai lavoratori dei previsti dispositivi di protezione individuali nonostante la continua esposizione ad agenti biologici e chimici. Complessivamente sono state rilevate e contestate dodici prescrizioni penali che hanno comportato l’irrogazione di ammende per Euro 52.000,00.