Italiani popolo di driver? A sorpresa le Marche davanti a Lombardia ed Emilia

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FERMO – Italiani popolo di driver? A sorpresa le Marche davanti a Lombardia ed Emilia. E’ quanto emerge da uno studio della piattaforma di driver www.ciaoaldo.com. La piattaforma operativa da un anno propone un servizio di driver che guidano le auto dei clienti.

Il modello è quello dello sharing: chi ha più di 20 punti patente, un’età tra i 20 e i 55 e desidera “arrotondare” le proprie entrate effettuando questo tipo di servizio si registra sulla piattaforma. Che funziona come tutte le piattaforme di sharing e di mobilità.

“Abbiamo iniziato la campagna pubblicitaria per il reclutamento driver un anno prima della partenza – spiega Giuseppe Rossetto, founder di CiaoAldo – per dare ai clienti, ovunque si trovino in Italia, la possibilità di usufruire del servizio”.

E con più di 2.000 driver attivi e l’80% delle province italiane coperte con almeno un’autista, i numeri forniti da CiaoAldo sono molto indicativi di alcune tendenze.

“La nostra offerta di lavoro part-time – illustra il dott. Rossetto – è stata apprezzata nelle regioni dove l’index è superiore ad 1, cioè la percentuale di autisti nel nostro database è superiore alla percentuale della popolazione sul totale Italia. Le Marche, con una percentuale più che doppia rispetto alla popolazione, sono la regione che meglio ha risposto alla nostra offerta. E con la Puglia rappresentano la sorpresa di questa classifica”.

Le regioni meno reattive sono state la Calabria e la Sardegna, dove pochi sembrano interessati a questo tipo di opportunità. Anche se i livelli di disoccupazione in queste regioni sono tra i primi d’Italia.

Altro dato messo a disposizione da CiaoAldo è quello delle prenotazioni, che sono già qualche migliaio – come ci confermano dal marketing – questo dato evidenzia sia le Marche che la Lombardia, con Milano, essere le aree dove il servizio incontra maggiormente i favori del pubblico.

Il dato peggiore per quel che riguarda la fruizione di questo servizio è quello del Lazio dove, a fronte di un buon numero di driver, la domanda di servizi è bassissima.

“Questo – illustra Rossetto – dipende quasi certamente dal fatto che a Roma c’è un’offerta monstre di NCC, che convergono sulla capitale con licenze da tutta Italia, abbassando i prezzi ed entrando quindi in concorrenza con la nostra offerta, che ricordo prevede un costo per fare guidare la propria auto, di 10€/h”.