Il dipinto è stato riconsegnato al Direttore del citato museo marchigiano Don Ferdinando Dell’Amore, dal Comandante del Nucleo TPC di Udine, Magg. Lorenzo Pella, nel corso di una cerimonia tenutasi presso la Chiesa della SS. Annunziata di Matelica, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano e intrapresa a seguito del monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di dipinti antichi illecitamente sottratti. La tela era infatti apparsa sul sito on-line di un esercizio commerciale di settore della Provincia Autonoma di Bolzano, attraverso il quale era stata posta in vendita per conto di un cittadino austriaco residente ad Innsbruck. I militari, insospettiti dal pregio dell’opera, trovavano immediatamente riscontro nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando TPC, dove le immagini e gli elementi descrittivi dell’opera consentivano di appurare che si trattasse del dipinto sottratto da ignoti, tra il 5 ed il 7 maggio 1975 dal Museo “Piersanti” di Matelica che, contattato preliminarmente nella figura del Direttore pro tempore, lo aveva riconosciuto come proprio rivendicandone formalmente la proprietà.
I preliminari accertamenti svolti in collaborazione con le Compagnie Carabinieri di San Candido e di Vipiteno nonché con la Stazione Carabinieri di Matelica, consentivano ai militari del TPC di Udine – su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente – di contattare direttamente il venditore austriaco. A carico di costui – inconsapevole dell’origine furtiva dell’opera presente da decenni nell’abitazione della famiglia e convinto della legittima provenienza della tela – non veniva assunto nessun provvedimento di legge in virtù della dimostrata buona fede al punto che, palesando una grande sensibilità nei confronti dell’arte e una piena collaborazione con le autorità italiane, lo stesso possessore consegnava spontaneamente il dipinto ai militari operanti presso la Stazione Carabinieri di Brennero consentendo il definitivo recupero dell’opera dopo oltre 46 anni dal furto.
Il dipinto recuperato dal Nucleo TPC di Udine sarà pertanto conservato presso i locali del “Museo Piersanti” di Matelica il cui accesso al pubblico non è ancora possibile a causa del perdurare dei lavori di ristrutturazione conseguenti il sisma del 2016, ma sarà opportunamente valorizzato e “riconsegnato” al pubblico godimento non appena le condizioni lo consentiranno.
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