Pellegrini in viaggio che vanno, si fermano e riprendono. Lo disse Lui che di carità poteva parlarne e di amore e preghiera.
Ora cosa potrebbe dirci? Credo la stessa perché l’esistenza è sempre quello stesso pellegrinaggio che si estende per secoli e secoli fino quando non sappiamo, che ci prova e che ci volge ad una destinazione che prosegue e conduce al cielo; “del cielo siamo fatti”.
Siamo pezzi di cielo sulla terra vivi per tornare al cielo. Come? Diversi.
Camminiamo, impariamo, assorbiamo. Cosa ci accompagna nel percorso?
Maturiamo una fede inevitabile, un credo che possa essere anche il non credo. Evolviamo inevitabile. E questo è l’augurio perché di una vita immobile quale vantaggio potremmo trarne?
E di uno svilimento o denigrazione?
E quelle persone che hanno una tensione al negativo? Altre in modo innato invece guardano le bellezze e più facilmente sono sensibili al candore.
Ognuno serba dei talenti e questi è chiamato a far fruttare. Migliorarsi, dare molto se ha ricevuto molto.
Madre Teresa diceva “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”.
Possiamo riscattarci, deciderci per il bene liberamente divulgando enormemente una testimonianza e un esempio che come fiammella potrebbe illuminare contagiosamente il mondo.
Resti salda e ardente la speranza perché dove essa regna vince l’amore e nulla rende splendente un rapporto, una casa, una relazione, una vita come l’amore.
Cos’altro imprime maggior senso dell’amore e cosa dona più forza e coscienza?
Quando mettiamo cura e ardore, riempiamo di contenuto ogni azione, gesto, parola e ci trattiamo come creature misere e chiamate a un compito grande al contempo.
Rendiamo degno il nostro pellegrinaggio, seminiamo semi buoni e trasmettiamo lealtà e carità in nome di una missione feconda. La storia rinnova la sua brutalità e se l’uomo non smette di non accontentarsi, l’uomo controbatte per riportare l’ordine e l’armonia. Due sono le vie, una la risposta che siamo tenuti a dare con perseveranza nella scelta personale continua.
Monica Baldini
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