Provincia Macerata, controlli Carabinieri : chiusi 5 cantieri edili

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I Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Macerata, nell’ambito dell’attività di monitoraggio del rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro,  hanno controllato 8 aziende ed elevato 27 prescrizioni

MACERATA – Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata nelle scorse settimane ha eseguito una serie di controlli presso cantieri edili siti nel cratere della ricostruzione post sisma, procedendo alla sospensione dell’attività imprenditoriale di 5 unità operative.
Nello specifico sono state controllate 8 aziende ed elevate 27 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro quali l’omessa visita medica dei lavoratori, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione, l’omessa informazione dei lavoratori, l’impiego di manodopera irregolare, utilizzo di andatoie destinate al trasporto di materiali con larghezza non conforme, l’omessa redazione del PIMUS (piano montaggio uso e smontaggio del ponteggio), l’omessa difesa delle aperture atte ad impedire cadute nel vuoto.
I comuni interessati sono stati Tolentino e Visso, in quest’ultimo accesso eseguito unitamente a personale della Stazione Carabinieri di Visso, veniva sorpreso a lavoro ed identificato, nonostante un tentativo di fuga, un lavoratore in nero risultato privo del permesso di soggiorno per poter svolgere attività lavorativa.

Riepilogo attività operativa 2022

Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata, durante il 2022 ha individuato 206 aziende operanti in diversi settori produttivi della provincia maceratese, dall’agricoltura, all’edilizia, alla logistica e alla ristorazione, che sono risultate irregolari.
La costante azione di contrasto al lavoro sommerso, che danneggia i lavoratori, ai quali vengono negati i diritti assistenziali e previdenziali, e penalizza le aziende che rispettano le regole costrette a fronteggiare la concorrenza sleale degli operatori che intendono abbattere illegalmente i costi di gestione del personale, ha consentito di individuare 122 lavoratori “in nero” e 589 «irregolari».

Sono state 21 le attività imprenditoriali temporaneamente sospese per aver impiegato manodopera irregolare in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti; in alcuni casi la percentuale di lavoratori “in nero” riscontrata è stata pari al 100%.
Sono state 45 le attività imprenditoriali temporaneamente sospese, per le gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. In alcuni casi le violazioni riscontrate erano gravi a tal punto da dover intervenire, in accordo con la Procura della Repubblica di Macerata, al sequestro preventivo delle unità operativa, al fine di inibire il protrarsi delle violazioni, al fine di impedire il prosieguo delle attività lavorative delle maestranze messe in grave pericolo per la loro incolumità.
Per le irregolarità riscontrate sono state contestate, complessivamente, sanzioni amministrative e ammende per oltre 1 milione di euro.
Per 45 imprenditori è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per non aver rispettato gli obblighi della formazione e informazione, nonché la sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti. In alcuni casi si è proceduto al deferimento all’A.G degli imprenditori che avevano tentato di attestare falsamente, con la complicità di compiacenti professionisti, la formazione dei lavoratori di fatto mai effettuata.
Sono 12 i titolari di azienda segnalati alla A.G. per l’impiego di lavoratori “clandestini” e per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini, scaturite dall’approfondimento investigativo sulle domande di emersione presentate ai sensi del regolamentato “DECRETO RILANCIO” DL 34/2020, hanno consentito l’individuazione di numerose domande di emersione presentate da datori di lavoro privi dei requisiti necessari, dietro la corresponsione di somme importanti elargite dai cittadini stranieri.
Il NIL Carabinieri di Macerata è stato impegnato, inoltre, nel contrasto del fenomeno del “caporalato”, svolgendo una costante attività preventiva e repressiva di contrasto al fenomeno dello sfruttamento del lavoro e dell’intermediazione illecita massimizzando lo sforzo operativo nei settori ritenuti particolarmente sensibili ed interessati. Le indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno consentito di deferire 11 persone per violazioni penali in materia di lavoro, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Durante le indagini sono stati individuati 96 lavoratori, impiegati in condizioni di sfruttamento, dai “caporali” che, con continue vessazioni e minacce, si sono approfittati del loro stato di bisogno sottopagandoli ed esponendoli a gravi rischi per la loro salute.
I risultati dell’azione investigativa nel settore dello sfruttamento del lavoro sono frutto anche di una lunga e non facile opera di sensibilizzazione che il personale specializzato del NIL Carabinieri, con la collaborazione dell’Arma territoriale, ha posto in essere da tempo all’interno delle comunità delle etnie oggetto di sfruttamento. Importantissima e fondamentale è infatti la collaborazione dei cittadini e dei lavoratori sfruttati, per questi ultimi, se stranieri, è prevista anche la tutela del rilascio del permesso di soggiorno per “casi speciali”. Nel 2022 a seguito dell’attività d’indagine eseguita in accordo con la Procura della Repubblica di Macerata, sono stati concessi 31 permessi di soggiorno a lavoratori stranieri sfruttati, documento che ha consentito loro l’inizio di una nuova vita lavorativa riuscendo a garantire loro assistenza e protezione con l’ausilio anche delle organizzazioni di volontariato.
Complessivamente sono stati adottati 5 provvedimenti di amministrazione giudiziaria, 7 sequestri preventivi e 2 misure cautelari interdittive.