“Portare frutto frutto e ancora frutto buono” di Monica Baldini

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Pagina bianca che attendi un mio scritto ti ricopro oggi di lettere che richiamano i talenti. Quei doni che non sono nostri, non ci sono dati da noi ma sono prestiti perché portino frutto. Chi ne possiede in dote cinque, chi ne due, chi uno ma ciò che conta è che non restino inespressi, senza possibilità di sbocciare ma che con la brezza del mare, la luce del sole tiepido di primavera, con le albe e i tramonti, con la quiete e la pioggia, con le giornate di freddo e di caldo siano semi che riescano a trovare forza e coraggio di essere. Senza timidezza, presunzione, pregiudizi, senza blocco, senza paura ma con vigore, fervore, con zelo, con volontà, con speranza. Il cuore batte con un elettrocardiogramma perennemente in salita e in discesa e arde di gioia se a condurlo sono i buoni propositi, se la delicatezza di un viaggio si affianca. I cieli sono la tavola di Dio che mostrano a volte la fantasia per il dopo, la poesia della vita ci contorna ed è voce silente e tonante di un piano sempre attivo. Noi dobbiamo essere attivi, creature in un creato dotate di talenti. L’amore di prenderne parte è azione talentuosa di contributo, servizio attivo. Sembra banale eppure non lo è. La concezione di non arrabattarsi per vanità e per scalare, la concezione di miseria e di amore per donare e donarsi. La grandezza è tanta, il mistero profondo, la fatica e la sofferenza, la pace. Portare frutto frutto e ancora frutto buono per essere d’aiuto. Sia preghiera e amore la nostra attività senza invidia, senza opposizione senza male.

Pace.

Amore.

Luminosità di creare.

Monica Baldini