‘Natale è speranza’, una riflessione di Monica Baldini

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FANO – Che sia un periodo non facile o non semplice o osiamo dire difficile lo si comprende, da tempo e non da ora. Che le situazioni siano mutate e i Dpcm stiano ingombrando il nostro presente lo si legge, lo si apprende, lo si vive. Ma tra poco è Natale e Gesù nascerà ancora e ancora senza nessun divieto e sarà un Natale bellissimo perché potremo avere a disposizione la semplicità di un incontro senza fasti né fari puntati.
Quel Neonato che venne alla luce in una mangiatoia non aveva regali eccelsi ma due genitori intorno a lui santi e tanto immenso amore da diffondere, una storia di salvezza da compiere.
La nascita di Gesù presuppone il desiderio vero di entrare in profondità nel silenzio del cuore e fidarsi di Lui che vuole solo il nostro bene.
Gesù è sceso a portare la gioia, il calore, la luce, l’amore, la vita, a rinnovarci e perché possa essere accolto, ha bisogno di umiltà, di carità e tensione all’essenza non all’apparenza.
Un Natale che ci invita a raccoglierci anche in pochi, a non poter uscire e andare a festeggiare ovunque, a rinunce e a sacrifici è l’omaggio incensante da consegnare come fiori profumati e preziosi alla Madre che ci porta per mano a Gesù, a Suo Figlio che si è donato e si dona ad ognuno di noi anche oggi.
Gesù vuole conoscerci, entrare nei nostri cuori, cambiarli, convertirli e darci pace, realizzare miracoli in noi e intorno a noi e nel pieno di una mondiale pandemica situazione di ferite e dolori, la conversione è la magia più prodigiosa che potrebbe accadere il 25 Dicembre.
Volgere l’attenzione a quel Neonato dei Vangeli, alla Parola fatta carne che sulla Terra ha portato lo splendore del Cielo, guardare a Lui, avvicinarci con delicatezza e confidare che ogni cosa Gli è possibile.
Dove si prega c’è speranza, c’è ardore, c’è entusiasmo, c’è la voglia di andare avanti nonostante tutto perché le prove sono parte del percorso e la fine dei giorni non è la fine ultima ma solo un passare oltre e così nel celebrare il Natale a Dicembre nel mese del freddo, delle giornate che si accorciano e della neve, la prerogativa sia di incontrare davvero Gesù, il Signore della Vita.
San Francesco diceva ai suoi frati: “Quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più”.
Sia questo un Avvento che porti su ali soavi verso il Figlio di Dio invisibile ma presente con noi da duemila anni.
La Sua storia non si è spenta ma arde forte nei cuori di quanti si sono lasciati toccare e di quanti ancora possono abbandonando le resistenze e regalandosi il Natale più meraviglioso e.
Un Natale di vero cambiamento scarno di eccedenze e ricco di verità eterna.
Natale è Gesù è nascita è vita è amore è preghiera è speranza.
Mi è capito di notare in queste ultime settimane lo sguardo di amiche neomamme ed è bellissimo ciò che si vede: sprigionano felicità ed illuminano chiunque sia accanto. Anche se fuori il mondo desta preoccupazione, loro hanno il cuore colmo e niente le spaventa. Hanno la vita che nasce tra le braccia e sono piene di speranza. Amano.