La bellezza della Natura

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Monica Baldini

FANO – E sarà che l’emergenza l’abbiamo vissuta e non ci ha del tutto lasciato, che i suoi effetti si sono procrastinati a un domani che è iniziato e ci avvolge, che viviamo in una fase che mostra il suo volto con suoni e armonie diverse. Sarà che qualcosa di notevole è avvenuto e ha echeggiato nell’intimo: ci ha stupito, ci ha affaticato, provato e rinvigorito.

Sarà che il presente sta convivendo con una eterna verità tenendola in incubazione, rigemmandola nell’estate che arriva e nella primavera che già è sbocciata incurante delle pene dell’umanità: l’uomo e la sua fragilità con la Natura che ce ne parla e ce ne racconta.

Una Natura che è stata osservazione costante nell’isolamento silenzioso forzato, una Natura che oggi dice di star bene con un cielo che si ricama di rondini che garriscono, volano e slanciano la loro esilità in tagli eleganti d’ali.

Gerani che spruzzano colori dal rosso al rosa acceso e nubi che si addossano sulla linea dell’orizzonte a increspare il tramonto come quadri dipinti da notabili espressionisti. I merli che cantano con spartiti unici, i passerotti, le colline verdi con ulivi di pace, i roseti fioriti, le lavande profumate e le mosche e mosconi che ronzano.

Ogni dettaglio è vita che si rinnova, è linfa che esplode e prende forma e sostanza. Ogni cosa è perla preziosa di un creato che ci appartiene nella sua doverosa buona gestione.

Così in tutto questo udire ed ascoltare, osservare e scorgere, si concentra il mistero della bellezza, si concilia il senso di armonizzarsi con un ciclo biologico che solo possiamo imitare. Nulla, nessun ordine, pensi l’uomo di poter imporre che non sia stato creato. L’uomo non si creda re ma solo ospite e figlio adottivo di un mondo da cui prendere esempio e trarre saggezza per rimettere in moto la propria esistenza con le forze e le energie necessarie e utili. Ora ancor più.