I bambini, maestri di vita….da Monica Baldini

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FANO – Mi chiedevo come da un brutto sogno potessi estrapolare stille del mio subconscio e tirarne fuori indicazioni preziose per il futuro.
È sempre momentaneo il presente che viviamo proiettato già nel giorno che verrà: non dura a lungo l’attesa di un episodio in cui riprendere lezioni dal passato e uscirne con un modus nuovo messo a punto con consigli sperimentati da autodidatta.
Occorre fermarsi, rifletterci.
Gli adulti hanno i loro problemi, le questioni sospese, i dubbi, le domande che chiedono risposte, date e scadenze, richieste da lui, da lei, da loro.
Hanno il loro da fare e il da fare li rende vivaci, utili ed efficaci. Importante restare in superficie e navigare con rotta impostata.
Eppure, nel mondo degli adulti a volte così complicato e banalmente semplice, così aggrovigliato e furiosamente avvolto da trame che alla luce del sole rischiano con enorme vantaggio di sciogliersi, così veloce e poi fermo in bellezza e pudore, lì in quegli spazi e tempi che scandiscono le epoche, tra i chiaroscuri delle stagioni, i bambini restano i grandi esempi tra il grande movimento indaffarato.
Loro che non sono produttori si distinguono tra i grandi in sapienza.  In un sano benessere che apre la via.
Hanno così immensa diversità dalla mente matura che verrebbe da dire che non potrebbero appartenere alla stessa scala evolutiva.
Loro racchiudono un effluvio che pare non sia terreno, uno sguardo acceso e una parola senza malizia. Giocano, imparano, crescono. Incarnano l’uomo nel suo candore, nella sua purezza, nel suo candore. Loro così abili e genuini, intelligenti e pieni di gioia.
E allora perchè perdere per strada e non dare importanza a quei valori?
La cecità e la sordità di sentire altri suoni, vedere altre versioni non possono perdurare nel dare forza ad adulti che rincorrono briciole di verità.
Immagino come alcuni pesi si risolverebbero in un mondo di mongolfiere colorate dove cuori pieni di delicatezza sarebbero disposti a perdere attimi per guardare in su, mani tese a dare fiori, sorrisi aperti per allegria contagiosa.
Immagino come saremmo fraternamente uniti senza considerarci figli di soldi ma gestori di gentilezza gratuita.
Così fanno loro. Si raccontano storie, si sgridano e si fanno pernacchie senza volersi fare veramente male. Hanno quel diktat innato che pone gli uomini tutti accoglitori senza potere decisionale, di speciale tenerezza, di un tesoro proprio.
Lo abbiamo avuto anni fa e potremmo ancora rispolverarlo.
Nulla è andato perso.
La vita impone di crescere, di passare da bambini a grandi ma il come non lo svela, non lo dice neppure sussurandolo all’orecchio e lo insegna con gli accadimenti. Scrostando, levigando, appianando nelle curve i lati più duri e dando sempre certezza che con l’amore e la bontà umile possiamo proseguire forti.
Possiamo fiorire, dare lucentezza alle albe e arrossare i tramonti, possiamo tingere di splendore i giorni non dimenticando mai che bambini siamo stati, nascendo con questo dono prezioso, con un’impronta divina da serbare per farla brillare sempre più.

Monica Baldini