Bora: “Emancipazione femminile indispensabile per la società”

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Manuela BoraANCONA – Nelle Marche il tasso di disoccupazione femminile (secondo semestre 2015) è inferiore alla media nazionale (9,62% contro il 12,8% italiano) e in calo sul 2014. Il tasso di occupazione femminile è, invece, più alto nelle Marche (54,03%) rispetto al dato nazionale (47,36% – fonte Istat secondo semestre 201%). Ma solo il 13,55% delle donne lavoratrici occupa una posizione apicale e solol’1,1% riveste qualifiche dirigenziali nelle aziende con oltre cento dipendenti (Centro studi Cgil-Ires Marche). Complessivamente l’occupazione femminile percepisce un reddito lordo annuo inferiore del 28,8% a quella maschile. Un divario di genere dovuto, principalmente, al ricorso a contratti con orario di lavoro parziale.

È il quadro emerso dalla conferenza stampa promossa dall’assessora alle Pari Opportunità, Manuela Bora, convocata in vista della Conferenza mondiale delle donne, in programma, a Milano Expo 2015, da 26 al 28 settembre. Al centro del dibattito delle tre giornate verranno posti i temi del lavoro, dell’economia e dei diritti. L’evento è stato preceduto dagli Stati generali a Roma e da varie iniziative promosse in tutte le regioni italiane. A 20 anni dall’ultima conferenza, che si è svolta a Pechino nel 1995, l’attenzione internazionale torna sul fenomeno della disparità di genere nel mondo. L’appuntamento di Milano rappresenta un’occasione per stilare anche il punto sulle Marche.

“Quella che emerge è una fotografia in bianco e nero, con aspetti positivi che convivono con altri negativi, come evidenzia la situazione occupazionale femminile – afferma l’assessora – Occorre un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi e occorre perseguirlo con la forza delle donne. Nei periodi difficili le donne hanno sempre creato lavoro e combattuto in modo positivo con idee capaci di rivoluzionare la gestione di un territorio. Per questo motivo le tematiche di genere sono ricomprese nel Por Marche 2014-2020 e una misura del Fse (Asse 1) destina risorse specifiche all’occupazione femminile”.

Altra questione affrontata è stata quella della rappresentanza politica: “La scelta del presidente Ceriscioli di nominare tre assessore su sei, testimonia la volontà della Regione di rovesciare il binocolo per guardare al futuro delle Marche con le competenze e le professionalità delle donne. È necessario, però, che questa sia una opportunità strutturata nell’ambito della rappresentanza politica regionale. È mia intenzione promuovere una proposta legislativa che rinnovi la nostra legge elettorale per una piena applicazione della parità di genere nelle elezioni regionali”.

Tra i temi discussi, la violenza contro le donne, che continuano a essere vittime indifese di sopraffazione fisica all’interno dello stesso nucleo familiare. Nelle Marche operano cinque Centri antiviolenza, uno per capoluogo provinciale, ai quali sono collegati sette Sportelli informativi (tre nel anconetano, uno nel maceratese, due nel fermano e uno nell’ascolano). Con contributo regionale sono sostenute cinque Case rifugio, di cui una d’emergenza, fruibile in tempo reale per alcuni giorni.

“È evidente, però, che le sole strutture di sostegno non risolvono i problemi, ma è necessario scardinare, progressivamente, la cultura della sopraffazione, per abbracciare quella del rispetto delle differenze – ha commentato Bora – È necessario che la prevenzione e la protezione delle donne divengano parte integrante delle politiche sociali e della programmazione regionale”.

In merito alle misure per la conciliazione fra vita familiare e lavorativa, l’assessora ha detto che “la maternità va trasformata in opportunità: è operativo un progetto che si concluderà nel 2016 che coinvolge le organizzazioni di categoria, datoriali e sindacali, Anci e Upi. Sono stati finanziati 13 progetti e coinvolte 41 imprese, per un totale di 371 lavoratrici e lavoratori interessati, che consentono una gestione familiare e occupazionale responsabile e armoniosa”.

L’auspicio, ha concluso Bora, “è che dalla Conferenza mondiale di Milano possano giungere gli stimoli e le indicazioni giuste affinché la presenza femminile sia motore trainante e di sviluppo in tutte le sfere della società e dell’economia”.