Corinaldo, Villa Cesarini Duranti: al via i lavori di messa in sicurezza dell’edificio

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Il presidente Piersanti: “Un primo passo che rafforza il progetto e che va verso il definitivo recupero dell’edificio.”

CORINALDO –  La Fondazione S. Maria Goretti-Servizi alla Persona  ha avviato i lavori di messa in sicurezza dell’intero complesso di Villa Cesarini Duranti, cioè la casa centrale con le strutture annesse (limonaia, chiesa e arredi del giardino) sulle quali esiste un vincolo architettonico da maggio 2020 e il parco dove invece è presente il vincolo paesaggistico  dagli anni ’60.

Lo rende noto  il presidente della Fondazione, Federico Piersanti che aggiunge:Dal momento in cui siamo entrati in possesso dell’immobile, il parco ha subìto sporadicamente alcuni interventi di manutenzione mentre la casa non è mai stata oggetto di interessamento.

Il 15 aprile scorso, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione S. Maria Goretti-Servizi alla Persona ha dato avvio alla fase di progettazione preliminare per un progetto di recupero edilizio e architettonico riguardante Villa Cesarini e il parco annesso.
L’obiettivo che si è prefissato, individuato attraverso una serie di approfondimenti portati avanti nel tempo con il Comune di Corinaldo e il coinvolgimento dell’Ambito Territoriale Sociale di Senigallia e l’ASUR, è quello di ricavare all’interno del complesso gli spazi necessari alla realizzazione della nuova Casa Protetta per disabili gravi, già esistente a Corinaldo, e di un nuovo centro semiresidenziale per persone anziane affette da Alzheimer.

«Quello che oggi andiamo a fare con la messa in sicurezza, investimento riguardante circa 240 mila euro più i costi di progettazione e direzione lavori, è una protezione dell’edificio che lo mette al riparo da ulteriori deterioramenti nell’attesa poi di procedere al recupero auspicato a seguito di un progetto. La struttura sarà poi oggetto di una vera e propria azione di riqualificazione nel momento in cui ci saranno tutte le garanzie necessarie per la Fondazione affinché l’ipotesi di trasferire la casa protetta e disabili in quel sito e la realizzazione di ulteriori servizi volti ad altre categorie della popolazione diventi certezza, con le dovute garanzie da parte delle istituzioni.

L’opera di messa in sicurezza viene eseguita da una ditta con le necessarie qualifiche per operare su edifici storici e da una squadra di tecnici incaricati dalla Fondazione composti da ingegneri, architetti, agronomi per coprire un po’ tutte le aree di competenza mentre la supervisione è sotto il controllo della Soprintendenza delle Belle Arti delle Marche.
Un primo passo che rafforza il progetto e che va verso il definitivo recupero dell’edificio.»