Corinaldo, “Quelle antiche sere”: il 17 settembre il primo incontro

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Primo appuntamento con “Quelle antiche sere”, ciclo di incontri a cura dell’Archeoclub . Martedì prossimo Virginio Villani proporrà La questione delle origini del castello di Corinaldo

CORINALDO – Martedì 17 settembre, alle ore 21.00, presso il Palazzo Cesarini Duranti prima serata del ciclo di incontri “Quelle antiche sere”. Sarà la volta di Virginio Villani che affronterà La questione delle origini del castello di Corinaldo. La nascita del Comune.
Virginio Villani già docente di letteratura e storia nella scuola secondaria di secondo grado nel 1988 consegue il dottorato di ricerca in “Storia Urbana e rurale” presso l’Università degli studi di Perugia nel 1988. Socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche da oltre quarant’anni si occupa di ricerca storica relativa al periodo medievale, con prevalente attenzione alle problematiche istituzionali dei comuni, a quelle del territorio e dei centri storici.

Ha al suo attivo molte ricerche e pubblicazioni, soprattutto nell’ambito della provincia di Ancona, ma anche in ambito regionale. Tra i moltissimi lavori editi ricordiamo: Nascita di un Comune, Serra dei Conti nel comitato di Senigallia (secc. X-XIII) del 1980; Signori e comuni nel medioevo marchigiano. I conti di Buscareto del 1992; Regesti di Rocca Contrada. Spoglio delle pergamene dell’archivio storico comunale di Arcevia, 2 volumi, 1988 e 1997 opera che riguarda poco meno di 2.000 pergamene dal XIII al XVI secolo; I processi storici di trasformazione del sistema insediativo.

I centri murati in età medievale del 2004 studio che si occupa del territorio della Provincia di Ancona; Origini e sviluppo delle autonomie comunali marchigiane 2005 – 2007; Senigallia medievale. Vicende politiche e urbanistiche dall’età comunale all’età malatestiana. Secoli XII-XV, del 2008 e ristampato con aggiornati nel 2020. Anche Corinaldo è stata oggetto di studio. Di Villani sono: Politica e società a Corinaldo dalle origini alla restaurazione albornoziana (sec. XII-1360) del 2010 e pubblicato nel primo volume di Corinaldo. Storia di una terra marchigiana e La guerra di Urbino e l’assedio di Corinaldo del 2017, suo saggio per il volume Corinaldo. L’assedio del 1517 tra epopea e storia nell’Europa del Rinascimento.
Il 17 settembre Villani tratterà due argomenti:la questione delle origini del castello di Corinaldo e la nascita del Comune.

Il primo tema della conversazione è quello dell’origine del paese, il tema che intriga di più i cultori della storia patria, perché è anche quello che presenta più zone d’ombra e lascia quindi più spazio alle congetture. Il motivo è molto semplice: la produzione documentaria inizia in genere con il comune, quando il castello esiste da un lasso più o meno lungo di tempo.

Quindi si pone la questione se il castello è antecedente al comune e quindi è di origine signorile o nasce con il comune stesso e quindi è di origine comunale. Un interrogativo che rimane spesso senza risposta, ma che sulla base delle pur scarne testimonianze permette di aprire degli squarci interessanti di conoscenza sulla fase fondativa della comunità.

Il secondo tema è quello dei tempi e dei modi della nascita del comune, un comune di castello ben distinto dal comune cittadino. Mentre questo infatti deriva la sua sovranità per così dire, cioè i poteri di governo del territorio, da una continuità mai interrotta con la civitas d’età romana attraverso le figure del dux bizantino, del vescovo e del comes carolingio, il comune di castello genera da se stesso questi poteri tramite le prerogative signorili che confluiscono nel comune, cui si aggiungono le prerogative giuridiche attribuite de facto al castrum stesso. Perciò diventa quanto mai interessante individuare le famiglie signorili che concorrono alla sua fondazione e le pattuizioni che intervengono fra di essi e con il ceto popolare.
Si ricorda che la prenotazione è obbligatoria e va comunicata all’ufficio IAT Corinaldo 071 -7978636, considerato che l’incontro avrà luogo presso il Palazzo Cesarini Duranti, messo gentilmente a disposizione dal Signor Giuseppe Bacchiocchi che può ospitare un massimo di quaranta persone.