Camerino, sisma: il Comitato dei Sindaci diventa realtà

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Il 27 febbraio a Roma l’assemblea costituente del Comitato e la nomina dei suoi rappresentanti

Camerino logo comuneCAMERINO – “Dopo l’incontro tenutosi a Camerino il 19 gennaio scorso, e dopo un percorso di confronto e condivisione con tutti i Sindaci del cratere sui problemi della ricostruzione, circa 70 Sindaci si sono riconosciuti nell’obiettivo comune di voler tutelare e difendere il diritto naturale alla sopravvivenza dei loro territori e delle comunità che li popolano, e renderanno concreto il loro impegno unendosi in un Comitato dei Sindaci. Annuncio quindi con grande soddisfazione che il giorno 27 febbraio 2019, alle ore 10, presso il Crowne Plaza Rome – St. Peter’s (Via Aurelia Antica 415, Roma) si terrà l’assemblea costituente del Comitato e la nomina dei suoi rappresentanti”.
Così il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che, dopo le dimissioni da coordinatore ANCI dei Sindaci del cratere, annuncia la nascita della nuova assemblea. “Al termine dell’assemblea, presso la stessa struttura, avverrà un incontro con la stampa”
Il Comitato dei Sindaci del sisma nasce come soggetto aggregativo fuori da qualsiasi logica di politica di bandiera, ma ha il solo scopo di unire i primi cittadini dei Comuni colpiti verso una unità di intenti basata sulla condivisione di problemi comuni e soprattutto di proposte concrete per una ‘emergenza centro Italia’ che non può essere più taciuta, e si pone come serio e fattivo collaboratore delle Istituzioni per accelerare il processo di ricostruzione dei territori.

“Solo una fattiva e continuativa collaborazione – chiude Pasqui- tra i Sindaci, il Governo e la Struttura Commissariale potrà ridare fiducia a territori che oggi vivono senza un futuro, futuro che non può essere immaginato senza il coinvolgimento costante degli Enti Locali colpiti. Unisce questi Sindaci la voglia di progettare il futuro dei giovani e dei bambini che crescono ‘qui e ora’ per costruire per loro un ‘qui nel futuro’, nel futuro dei borghi del centro Italia, dove vogliono continuare a vivere le nostre comunità”