Eppure se guardo il cielo vedo distese immense azzurre che cullano il verde e la foschia che sale fino a coprire di grigiore alcune ore dopo e piovere leggermente sulla terra addormentata.
Il ticchettio fa compagnia e mormorio tra le case che serbano dentro il calore e illuminano le finestre e i giardini a festa, di una festa che s’aspetta intrepidi. Probabilmente arriverà perché non può piovere perennemente ma quanti ancora sono i giorni. Previsioni come ogni fine d’annata, stime e speranza.
Progetti tiepidi, deboli tentennanti. Un ciclo altalenante e una curva che sale e sale e si spegnerà ma poi?
Terremoti, frane dalla Croazia all’Europa centrale alla Norvegia.
Foto di disastri di dolore di cambiamenti che non ci incoraggiano ci opprimono ci demoralizzano e ci raffinano come oro. Ci impongono di abbandonare molte aridità e vacuità e superficialità perché il nostro pensare e agire perda di vanità e frivolezza ma sia instancabile ricco di fede profonda.
Siamo essere caduchi la vita ha termine e solo nutrendoci come girasoli della luce feroce e feconda possiamo voltarci dal lato luminoso pieno di essenza altra.
L’essenza che passa da ogni storia dell’umanità e non tace ma emerge timida e vuole essere difesa non interdetta. Non può restare spenta la forza dell’amore la sola che dona senso.
Solo l’amore è forte come la morte solo l’amore vive d’eternità.
L’amore che tocca ogni cuore voglia accoglierlo e sia disposto ad aprirsi come corolla di petali profumati.
Cammino e passo tra le vie note della mia città affacciata sul mare.
La bellezza è che la volontà di reagire è presente che le voci non sono chiuse. Non siamo soli non sentiamoci isolati ma ardenti crepuscoli pronti a migliorare.
Crediamo ferviamo perseveriamo. Sorgerà l’alba carica di vigore salirà il canto di vittoria e lode a chi non ha smesso di sperare.
“…Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto” Vangelo di Luca 21,18-19
Non vada sprecato nessun attimo sotto l’occhio di chi dall’alto ci osserva e vaglia non sprofondiamo ma saliamo e guardiamo su, miriamo le altezze infinite che solo contemplare non comprendere riusciamo. Si abbandoni all’illimitato che lo ama l’uomo, si sollevi dalla polvere e chieda aiuto si riconosca piccolo.
Cari amici a tutti Auguri!
Monica Baldini
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