ANCONA – Un gesto semplice per ricordare le vittime di questi mesi, le vite spezzate, il futuro negato a centinaia di persone. Una barchetta di carta nelle fontane delle città italiane, nessun corteo o manifestazione, domenica 4 ottobre anche nelle Marche molti di noi appoggeranno sull’acqua di una fontana una barca, una barca di carta, non importa il colore, non importa come o a quale ora, sarà presente il suo pensiero in mezzo a quello di altri, esattamente come il pensiero di centinaia di vittime sconosciute l’una all’altra, si è incontrarono in un viaggio, purtroppo l’ultimo.
Un dissenso per ciò che è accaduto e continua ad accadere, scevro da polemiche di parte, distante dalle sterili polemiche strumentalizzate da parte di social e quotidiani. L’espressione di quella totale impotenza e rabbia di fronte agli aventi che in modo simbolico diventa manifesto di un pensiero. Perché nessuna faziosa polemica ricordi queste vite solo come numero, perché quelle che sono state delle vite non diventino strumento di propaganda. Si può essere contrari a molti comportamenti, ma non si può essere contrari alla vita.
La scelta delle barchette di carta non sia considerata una discriminante, ma un simbolo che vuol rappresentare anche coloro che con qualsiasi mezzo cercano o hanno cercato di poter avere una possibilità di vivere, la stessa possibilità che hanno coloro che sono nati italiani e europei. Una barca di carta per esprimere in modo visibile e civile il nostro pensiero, con un’unica ragione: “Noi possiamo scegliere di farlo, loro non possono più scegliere”.