“Sulla scia brillante dell’amore”, il nuovo libro di Monica Baldini: ecco “L’Amore, il capitale”

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FANO – Monica Baldini ci presenta un altro estratto del suo ultimo libro “Sulla scia brillante dell’amore“, edito il 7 novembre scorso per BookSprint Edizioni.

Si tratta di una rivisitazione di un testo in prosa poetica elaborato a cavallo tra il 2015 e il 2016 e oggi pubblicato. Sono molto felice di questo nuovo traguardo. Vi propongo un estratto che coincide con il senso riassunto del libro spennellato nelle poesie e nella storia romanzata“, commenta la scrittrice marchigiana.

L’Amore, il capitale

“L’Amore non è artificio dell’umanità, nessuno uomo o donna che sia, potente o povero, ha mai deciso quando nascere né il giorno della sua morte, né la sua sessualità, non sa come sia fatto il suo corpo a meno di studi lunghi e assidui che lo annoverano medico e specializzato né dunque può crearsi ma prepotente riconosce vigente in sé l’istinto di tutelarsi per un periodo di vita nell’anima e nella materialità. Riconosce l’istinto alla vita, alla sopravvivenza, all’ amor proprio.

E chi ci ha fatti allora?

E sulle condizioni metereologiche e sulla natura tutta intera che potere abbiamo se non quello di studiarne i mutamenti, i fenomeni?

Potremmo noi mai decidere che domani ci sarà il sole o improntare quanti gradi dovranno esserci come per una macchina o se anche fosse potremmo modificare l’ordine senza arrecare danni poi incalcolabili?

Capiamo che non siamo i creatori del mondo e degli organi di cui viviamo ma che ne siamo unicamente usufruttuari, che siamo produttori di soli mezzi artificiali, inventori di realtà inanimate e la sola vita che possiamo trasmettere è quella derivata dall’amore tra uomo e donna.

L’uomo ciò nonostante è nato per la libertà, ha realizzato hardware e satelliti che connettono, collegano, fatto scoperte e unito paesi lontani con opere di ingegneria, è progredito. Ha il potere di operare scelte.

E nell’amore si traduce una scelta onnicomprensiva che ci svela come preesista un disegno per cui non siamo predestinati alla singolarità e all’individualismo bensì alla realizzazione di un essere che si definisce con l’altro.

Nulla è statico bensì la materia muta in continuazione e come dai libri si studia che i passi che hanno segnato tappe favorevoli di storia sono stati quelli in nome dell’umiltà, del perdono, dell’accoglienza mentre a riprova tutte le scelte di non amore hanno recriminato e risulterebbero senza eccezioni in una civiltà abietta volta inevitabilmente alla rovina, alla distruzione, contro natura.

L’amore è la scelta libera, il capitale su cui investire, la comprensione di necessitare di affetto e compassione per evolvere nel cammino.

Spontaneo ed esigente, unico vero, l’amore verso sé stessi, verso l’altro, verso la famiglia, verso la comunità, verso la natura.

L’amore ramificato nelle sue profusioni. Un organigramma stampato nella nostra mente e perché no impartito ai bambini fin dai primi anni scolastici quale educazione a riconoscersi come titolari di un microcosmo rivoluzionario con personali opzioni di libertà.

Chi siamo, capire come siamo fatti, acutizzare la facoltà di imparare a conoscere e conoscersi per ascoltarsi di più invece che sviluppare una mente portentosa e proiettata per ottenere vette di effimero successo.

Da lì potremmo fare salti enormi, sviluppare le infinite possibilità che abbiamo e non percepiamo perché distorti da una cultura che ripone nei valori sbagliati la felicità.

Estrarre i nostri talenti consapevoli di avere bisogno gli uni degli altri per farcela, operare al servizio perché oggi potremmo essere chi presta favore a colui che lo restituirà domani, appagarsi della giusta misura, ammirare la bellezza e imitarla senza invidiarla.

L’umanità è un puzzle colorato con valore di ogni tassello senza il quale il disegno è incompleto.

L’amore ne è il principio, lo strumento, la soluzione, la meta. BUONA VITA”

pagg. 177-178 de “Sulla scia brillante dell’amore”