San Severino, sistemazione idraulica dell’alto Potenza: a marzo i lavori

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tronchi fiume potenza

Previsti lavori di pulizia fluviale e il rifacimento di due ponti nel Comune di Fiuminata che attualmente ostacolano il deflusso delle piene

SAN SEVERINO MARCHE – Semaforo verde, a conclusione della valutazione di impatto ambientale, per la progettazione di un importante progetto di sistemazione idraulica destinato alla riduzione del rischio idrogeologico dell’alto Potenza interamente ricadente nel territorio dell’Unione Montana Potenza Esino Musone e, quindi, di molti Comuni del “cratere” sismico.
Completata la fase di affidamento lavori, che prenderà il via entro la fine dell’anno, per marzo 2021 – spiega con soddisfazione il presidente dell’ente comunitario, Matteo Cicconipotranno partire le opere che interesseranno il tratto del fiume Potenza da ponte Sant’Antonio, nel Comune di San Severino Marche, alla località Fonte Brescia, nel Comune di Fiuminata. I lavori interesseranno il tratto dell’alveo che passa anche per Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco”.
Il vasto intervento, ben 44 chilometri di estensione lungo il fiume Potenza, prevede lavori di pulizia fluviale e, insieme, il rifacimento di due ponti nel Comune di Fiuminata che attualmente ostacolano il deflusso delle piene, creando situazioni di pericolo per la pubblica incolumità.
L’impegno dell’Unione Montana è stato quello di far convergere 2milioni di euro di fondi comunitari stanziati per il “cratere” e fondi del Commissario straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, fondi Mattm, all’interno di una progettazione unica per la riduzione del dissesto idrogeologico dell’alto Potenza realizzata dal Genio Civile di Macerata.
“Va ringraziato, quindi, il Genio Civile per l’impegno profuso e la disponibilità mostrata sin dall’inizio alla realizzazione di questo importante intervento – sottolinea ancora il presidente Cicconi, che spiega – L’ attività di progettazione si è svolta nel pieno rispetto delle tutele ambientali, paesaggistiche e archeologiche, grazie anche alla collaborazione di alte professionalità universitarie. Il lavoro svolto dal Genio Civile di Macerata, guidato dall’ingegner Vincenzo Marzialetti, è stato un work in progress con l’Unione Montana che ha partecipato in maniera attiva a tutte le fasi della progettazione”.