La battaglia di Filumena Marturano, l’eroina del teatro di Eduardo, è ancora drammaticamente attuale nonostante sia stata rappresentata per la prima volta esattamente 70 anni fa. Filumena ci ricorda il diritto al rispetto e al riscatto e che ogni passione e ogni sentimento non possono essere disgiunti dall’umanità.
Costretta alla prostituzione dalla povertà, la giovane Filumena incontra don Mimì, Domenico Soriano, un ricco pasticcere che la convince ad abbandonare l’antico mestiere sotto la promessa di “mantenere” il loro amore. Per venticinque anni la donna aspetterà in silenzio, riservata e affettuosa, che l’uomo faccia un passo avanti, fino all’annuncio delle nozze cui don Mimì intende convolare con una giovane e procace infermiera.
Lui ora ne ha 50, lei 48. Ferita nei sentimenti, la protagonista finge di ammalarsi e, ormai in punto di morte, convince Domenico a sposarla. Scoperto l’inganno, l’uomo va su tutte le furie, minaccia l’annullamento delle nozze fino a ottenerle perché Filumena, anche in questo caso, avuto riprova di non essere più amata, dimostra la propria dignità acconsentendo alla pratica legale. All’amato però svela di avere tre figli.
“Lo spettacolo – spiega Francesco Rapaccioni, direttore artistico dei Teatri di Sanseverino – è una pennellata, un quadro perfetto della prosa neorealista di De Filippo. Merito della Cavani, alla sua prima prova nella prosa, alle scene e ai costumi di Raimonda Gaetani, alle luci (Luigi Ascione) e alle suggestive musiche di Teho Teardo. Semplicemente straordinaria la compagnia composta da Mariangela D’Abbraccio (Filumena) e Geppy Gleijeses (Domenico), due fra i maggiori conoscitori del teatro di Eduardo, con il quale hanno lavorato da giovani”.
Che l’interpretazione sia magistrale lo si intuisce non solo dalle battute più famose dell’opera, ma anche da quelle quotidiane: cosi l’apparentemente innocuo “Avvocà, nun saccio leggere” diventa la denuncia più forte contro la società, svela la rabbia di una donna che meritava di essere istruita e che invece, giovinetta, si è ritrovata a vendere il proprio corpo.
La programmazione dei Teatri di Sanseverino proseguirà poi sabato 7 gennaio, alle ore 21 al teatro Italia, con la rassegna “Altre Culture” e l’incontro dal titolo: “Etiopia, sorrisi fra la polvere” con le immagini di Francesco Rapaccioni e l’incontro con l’associazione Sorrisi per l’Etiopia. Domenica 8 gennaio alle 17 al Feronia, con ingresso gratuito, tradizionale “Concerto dell’Epifania” con il Corpo Filarmonico Francesco Adriani diretto da Vanni Belfiore.
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