San Severino, intitolato il piazzale della stazione ferroviaria a Oliviero Grandinetti

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SAN SEVERINO MARCHE – “Oggi ricordiamo anzitutto un eroe del lavoro che credo vada celebrato per aver sacrificato sé stesso davanti ai propri operai ancor prima che per aver dato vita a un’impresa fiorente dalla quale è nata la lunga tradizione artigiana settempedana”.
Con queste parole il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha scoperto la targa d’intitolazione all’imprenditore Oliviero Grandinetti del piazzale della stazione ferroviaria.
Alla cerimonia erano presenti tre dei quattro figli dell’imprenditore deceduto il 12 maggio 1958 travolto da pesantissime lastre di marmo mentre interveniva in soccorso dei suoi operai in difficoltà all’interno del laboratorio della ditta paterna, la Grandinetti Nello e figli.
Con loro, e le loro famiglie, le autorità locali e regionali con il sindaco, il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui, il cardinale emerito di Ancona e Osimo, mons. Edoardo Menichelli, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, il vice sindaco Vanna Bianconi, i colleghi assessori Jacopo Orlandani, Paolo Paoloni e Michela Pezzanesi, l’ex presidente di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli – Fermo, Renzo Leonori, il presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi, dal quale è partita la richiesta di intitolazione dello spazio cittadino.
“Ad Olivia e Paolo, quest’ultimo oggi all’estero per lavoro, Fabrizio e Antonella, i suoi figli, Oliviero Grandinetti – ha sottolineato ancora il sindaco, portando il saluto della città – ha passato un testimone importante cedendo anche una tradizione che ha fatto la storia dell’impresa di casa nostra”.
Commovente il ricordo di uno dei figli, Fabrizio, presentato a nome della famiglia Grandinetti alla cerimonia di intitolazione del piazzale: “Questo è un riconoscimento che viene dato a mio padre, dopo 65 anni e a 19 anni dalle prime proposte dell’avvocato Serri e della Pro Castello, come eroe del lavoro. Quella tragedia cambiò la vita di tutti noi, della mia famiglia, ma dagli insegnamenti di mio padre e di mio nonno riuscimmo ad uscirne con sacrificio e impegno per dare una risposta anche ai tanti dipendenti dell’azienda di famiglia che già anni in cui il lavoro era qualcosa di veramente difficile”.
Plauso all’Amministrazione settempedana e alla Giunta comunale è giunto dal vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui: “Quella di oggi non è una semplice cerimonia che dà un nome a una piazza ma è una cerimonia dai grandi contenuti che lasceranno il segno nel presente ma, soprattutto, nel futuro. Prima di essere imprenditore la persona cui viene intitolato questo spazio ha dimostrato di essere un grande uomo dando il più grande segnale che è stato il donare la propria vita per gli altri”, è stato il saluto portato da Pasqui alla cerimonia di intitolazione.