San Benedetto, “La luce che resta” di Evita Greco: la presentazione

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Il 26 gennaio a Palazzo Piacentini l’autrice  converserà con la scrittrice Giovanna Frastalli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Evita Greco presenterà il libro “La luce che resta” sabato 26 gennaio, alle ore 18.00, nella sala della poesia di Palazzo Piacentini.

Conversa con la scrittrice Giovanna Frastalli. Evento organizzato dall’Associazione Culturale “I Luoghi della Scrittura” e dalla Libreria “La Bibliofila” con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione Comunale.

L’AUTRICE

Evita Greco è una delle voci più stimate del panorama letterario italiano. Un’autrice pubblicata in dieci paesi, vincitrice del prestigioso Premio Rapallo opera prima.
“La scrittura di Evita Greco si svela maieuticamente ascoltandola e ascoltandola ancora” (Bruno Quaranta, – Tuttolibri), “Se esiste davvero un Dio delle piccole cose deve aver toccato la mano di Evita Greco” (Davide Turrini, Il Fatto Quotidiano). “Evita Greco ha una voce solo sua” (Chiara Gamberale, Io Donna)

Il LIBRO
Anche il cielo più scuro nasconde un raggio di sole. «La verità è che io non sono pronta. È come se ognuno di noi fosse fatto di pezzi da dover tenere insieme. Poi a un certo punto ci si accorge che forse qualche pezzo manca. E lo si va a cercare. Tu sei il pezzo che mi manca. Voglio che tu sappia che, se anche forse non sono pronta per essere una madre perfetta, sono pronta per fare spazio al pezzo che sei tu. Sono pronta per spostare tutti gli altri, in modo tale che tu possa essere tu.»

Il paesaggio scorre veloce al di là dei grandi finestrini. Come ogni giorno, Carlo è sul treno. Non è lì per andare al lavoro. È lì per seguire sua madre. Nel breve spazio che intercorre tra una fermata e l’altra del convoglio regionale, Filomena rivive il ricordo che le è più caro: un viaggio in moto, con il vento tra i capelli, stretta a quello che sarebbe diventato l’uomo della sua vita. Carlo è lì per proteggerla, per prendersi cura di lei.
Come lei non è mai riuscita a fare con lui, ma come lui fa da sempre. Come si è ripromesso di fare sin da quando era bambino. Come fa ancora oggi, trent’anni dopo: la sua vita è come bloccata, frenata dal legame, troppo stretto, con la madre. Troppo radicato nelle pieghe del tempo. Fino al giorno in cui, su quel treno, Carlo incontra una donna, Cara, e la sua bambina.

Qualcosa di magico le unisce. Un linguaggio unico, fatto di storie raccontate, di risate, di gesti semplici, di allegria. Tutto ciò che Carlo non ha mai vissuto, e che fa nascere in lui il desiderio di far parte di quell’amore, di riceverne anche solo un piccolo pezzo. Perché anche un piccolo pezzo può essere sufficiente. A mano a mano che i due si avvicinano, in Carlo riaffiorano sentimenti dimenticati da tempo. Sentimenti difficili da ascoltare o da negare. Eppure, proprio grazie alla dolcezza di Cara e di sua figlia, Carlo fa finalmente i conti con sua madre.
Con l’infanzia che l’ha fatto diventare l’uomo che è ora. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma soprattutto scopre un segreto sepolto nel passato della sua famiglia. Un segreto che, come una crepa, aprirà un varco nella sua anima per permettere alla luce di penetrarvi ancora.