Recanati, Festa della Repubblica 2021: celebrazioni in Piazza Leopardi

148

Il Comune  celebra il 75° Anniversario della nascita della Repubblica Italiana con una cerimonia  che si terrà martedì 1 giugno.Il prof. Labate sul tema: La Costituzione e la solidarietà. Per una nuova pedagogia repubblicana nel tempo del coronavirus

RECANATI – Il 2 giugno si celebrerà il 75° Anniversario della nascita della Repubblica Italiana, giornata di grande importanza storica ed etica che segnò l’inizio di una nuova epoca basata sui principi fondamentali di libertà e democrazia.

Il Comune di Recanati organizza martedì 1 giugno alle ore 17.30 in Piazza Giacomo Leopardi una cerimonia in collaborazione con l’Istituto Storico di Macerata, dove interverrà il prof. Sergio Labate dell’ Università degli Studi di Macerata, sul tema: La Costituzione e la solidarietà. Per una nuova pedagogia repubblicana nel tempo del coronavirus.

In ricordo del grande valore della Resistenza nazionale, del sacrificio di migliaia di caduti civili e militari e del percorso di ricostruzione avviato dai Padri della Costituzione, il Sindaco di Recanati Antonio Bravi e il Presidente della Sezione ANPI di Recanati consegneranno la Costituzione Italiana ai giovani recanatesi neo diciottenni e ai residenti nel nostro Comune che negli ultimi due anni sono divenuti cittadini italiani.

“È in anni come quello appena passato che forse si comprende cosa voglia dire vivere in un paese che ha scelto come propria organizzazione istituzionale di essere una Repubblica democratica. – Ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi – Vogliamo avvicinare i giovani e le giovani alla amministrazione locale, accorciando le distanze e mostrando la disponibilità alla collaborazione nella gestione della cosa pubblica. Intendiamo dare lo stesso segnale alle famiglie che hanno scelto Recanati come sede per la propria residenza e che sono divenute a tutti gli effetti italiane, avendo prestato giuramento sulla nostra Costituzione.”

Repubblica e Democrazia costituzionale sono nate da una comune concezione, per una scelta fatta dalla maggioranza di uomini e donne italiani, che hanno deciso di rompere con il passato fascista, che per più di un ventennio aveva annullato i diritti civili, esercitato soprusi e violenze, portando la nazione verso una guerra sanguinosa e distruttiva.

Tuttavia, l’epoca che si apre con il 1946 e vede nel testo della Costituzione il nuovo patto, non è il compimento della rivoluzione avviata dagli oppositori al fascismo e dai protagonisti della lotta partigiana. Come dice, Piero Calamandrei, uno degli eletti all’Assemblea Costituente, “questo progetto di Costituzione non è l’epilogo di una rivoluzione già fatta; ma il preludio, l’introduzione, l’annuncio di una rivoluzione […] ancora da fare”.

Per questo motivo continua ad avere un grande valore la data del 2 giugno, perché il progetto intravisto a quel tempo è tuttora da completare e i valori e le indicazioni presenti nella Costituzione sono tutt’altro che realizzati.