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Premio Marche 2023, dal 29 febbraio si sposta a Gradara

 

 

 

 

 

 

 

Al MARV – Museo d’arte Rubini Vesin la mostra monografica, dal titolo “Intorno allo stato dell’arte nelle Marche” dal 29 febbraio al 9 giugno 2024. Tra gli artisti anche il Maestro Carlo Iacomucci

GRADARA – Da sempre legato alla città di Ancona, il Premio Marche 2023, in questa speciale occasione, diventa itinerante, con una duplice cornice di spazi espositivi, perché dalla sede inaugurale di Urbino, aperta lo scorso 25 novembre presso la Galleria Civica d’Arte Albani, dal primo marzo si sposta nella prestigiosa sede del MARV – Museo d’arte Rubini Vesin di Gradara (PU), con una mostra monografica, dal titolo “Intorno allo stato dell’arte nelle Marche”, che sarà una rivisitazione degli artisti marchigiani presenti alla Biennale di Venezia del 150° dell’Unità d’Italia, secondo una scelta di artisti corrispondenti al taglio critico del Comitato Scientifico. La mostra affronterà due filoni analitici di opere sviluppate secondo il seguente schema individuato dai curatori: Culture, tradizione e linguaggi della contemporaneità (curata dal critico d’arte Andrea Carnevali) e Il senso degli artisti per la natura (curata dal critico e giornalista d’arte Cecilia Casadei).

Con questa edizione, il Premio Marche 2023, è tornato a essere la celebre Biennale d’Arte Contemporanea Nazionale, che, per l’occasione, rimarrà aperta fino al 9 giugno 2024. La finalità di questa rassegna è quella di valorizzare l’attività degli artisti delle Marche e di accrescere la sensibilità e le conoscenze dei marchigiani nei confronti delle arti figurative e visuali. Il suo scopo, altamente meritorio, è quello di promozione dell’arte contemporanea in Italia, al fine d’individuare artisti marchigiani operanti nella regione, siano essi già affermati oppure emergenti e giovani con spiccate qualità tecniche e poetiche, selezionati e, successivamente, invitati dal Comitato Scientifico.

La storica dell’arte Cecilia Casadei, ha scelto di invitare l’artista urbinate Carlo Iacomucci, in considerazione della sua attività di incisore e pittore. Per l’occasione, il Maestro partecipa con due sue opere, a testimonianza diretta della fertile carriera di incisore e pittore. L’artista, amplifica lo stupore dello spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. Le sue composizioni pittoriche si concentrano sui temi concreti dell’ esistenza e della natura che lo circonda, coinvolgono lo spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti, cromatiche e suggestive.

Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, che si muovono sinuosi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.

Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, vanta un ricco curriculum artistico: è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti nazionali e internazionali, fra i quali l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per motivi artistici e culturali. Tra le numerose e importanti mostre internazionali, ha partecipato alla 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno, al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanità. Nel 2021, la sua mostra personale “Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione”, presso Sale Museali di Palazzo Bisaccioni, Jesi. Nel 2023 mostra personale “Il Segno Inciso di Carlo Iacomucci” a cura di Luca Pernici, con testi critici di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa e Patrizia Minnozzi, Spazio Monumentale di Santo Spirito, Cingoli.

La mostra, rimarrà aperta fino al 9 giugno 2024, con i seguenti orari: da lunedi a domenica ore 10-13 e 14.30-17.30.

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Redazione
Tags: Gradara

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