Pesaro, oltre 100 alunni in piazza per il Mercatino delle Meraviglie

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PESARO – “Da bambino pensavi di fare il sindaco?”, chiede un alunno. “No, pensavo di fare il calciatore, come molti bambini ovviamente… Mi ero anche illuso a un certo punto… poi, dopo, ho capito che era un sogno che sarebbe rimasto nel cassetto. Anche se in seguito ho giocato a calcio per tanto tempo”. Le mani alzate sono tante, il sindaco Matteo Ricci si immerge nel Mercatino delle Meraviglie. Una raffica di domande, le più disparate, da parte degli alunni della scuole Tonelli di Cattabrighe e Galilei di Villa Fastiggi.

Piazza del Popolo a Pesaro si è tinta di rosso ieri mattina. Sono i gazebo che ospitano l’edizione 2018 del Mercatino delle Meraviglie. Primo appuntamento, quello degli alunni partecipanti con il sindaco.

É difficile fare il sindaco e il padre insieme?” Alla domanda della bambina, il sindaco Matteo Ricci si emoziona: “Sì è molto difficile – risponde il primo cittadino – non a caso ho dedicato il libro ai miei figli (il libro si intitola ‘Primo cittadino’, NdR), fare il sindaco toglie molto tempo alla famiglia. Comunque io cerco di ritagliarmi più spazi possibili per stare con loro”.

É un crescendo rossiniano quello degli bambini che sottopongono il primo cittadino al fuoco di fila delle domande.

“Se non avessi fatto il sindaco, quale mestiere avresti voluto fare”?, chiede un altro..

“Mio figlio dice che dovrei fare il venditore di macchine – dice sorridendo Ricci – così compriamo la macchina nuova. Comunque, la cosa che ho sempre fatto da ragazzino è l’organizzatore: ho organizzato manifestazione, feste, congressi, eventi… e credo che prima o poi tornerò a fare quello”.

C’è anche chi gli chiede di costruire le case per gli emigrati e per le persone in difficoltà… “Certo, bisogna sempre pensare a chi sta peggio – replica -. C’è un grande pesarese, don Gaudiano, morto diversi anni fa, che ci ha insegnato tante cose. Molti servizi sociali che ci sono oggi, sono diventati realtà grazie all’intuizione e al coraggio che don Gaudiano ha avuto nella sua vita, cercando di inventare nuovi servizi per andare incontro ai nuovi bisogni. Voglio ricordare che una buona parte delle risorse comunali le investiamo sui servizi sociali, cioè sugli aiuti alle persone in difficoltà”.

E a chi gli domanda perché hai scelto di fare il sindaco, risponde che non lo ha scelto, si tratta di impegno civile e passione: “è una cosa che poi ti travolge. Ho iniziato a scuola a impegnarmi come rappresentante di istituto, poi è venuto tutto il resto”.

Un mestiere quello del sindaco molto difficile. “É difficile, sì, ma anche molto bello. Proprio per questo ci ho fatto anche un libro: è la cosa più bella che ho fatto nella mia vita fino a questo momento. Il sindaco è il riferimento istituzionale più vicino ai cittadini, quindi è molto pesante dal punto di vista dell’impegno, però è bellissimo perché hai la possibilità di cambiare le cose”.

Non gli risparmiano nulla i piccoli, c’è anche quello che gli chiede quanto prende di stipendio… “Il sindaco prende 2.500 euro al mese per 12 mesi, non c’è tredicesima ne quattordicesima. É un ottimo stipendio per come vanno le cose in questo momento, ma non è lo stipendio che molti di voi pensavano… i sindaci – conclude – hanno basse indennità e altissime responsabilità, per questo meritano rispetto”.