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Pesaro, “Mi lagnerò tacenDO!!!”: il 28 febbraio al Teatro Sperimentale

Il Conservatorio celebra il ‘non compleanno’ di Gioachino Rossini con uno spettacolo lirico, sinfonico e popolare.Tutto esaurito per l’atteso appuntamento

PESARO – Il 2023 sarà ancora l’anno di un ‘non compleanno’ per Gioachino Rossini. In occasione del ‘mancato genetliaco’, il 28 febbraio (ore 21.00) il Conservatorio Rossini, in collaborazione con il Rossini Opera Festival, all’interno delle settimane rossiniane celebrerà il ‘non evento’ al Teatro Sperimentale di Pesaro con il concerto “Mi lagnerò tacenDO!!!”
Lo spettacolo lirico, sinfonico e popolare nasce da un’idea di Fabio Masini, direttore del Conservatorio Rossini: coinvolgere i docenti-compositori del Conservatorio in un processo di revisione e riappropriazione in generi e stili diversi di 11 brani tratti dai Péchés de vieillesse di Rossini; tra fedeli orchestrazioni, visioni contemporanee e contaminazioni di generi, sul palcoscenico si alterneranno brani per voci soliste e orchestra, brani per orchestra e un ultimo ‘peccato di vecchiaia’ che, a sorpresa, comprenderà anche il pubblico. I compositori che hanno preso parte a questo gioco in musica sono Federico Augusto Agostinelli, Paolo Boggio, Filippo Maria Caramazza, Delilah Gutman, Mauro Ferrante, Daniele Gasparini, Lamberto Lugli, Fabio Masini, Michele Mangani, Aurelio Samorì, Mario Totaro. Tra i brani in programma, più versioni dei ben noti ‘peccati’ su Mi lagnerò tacendo (Agostinelli, Ferrante, Masini, Mangani), digressioni sull’Album italiano con La fioraja Fiorentina (Caramazza) e La Lontananza (Samorì), visioni novecentesche ne L’esule (Gutman) accanto a visioni futuriste in Assez de Memento (Boggio), l’elegiaca delicatezza di Les amants de Seville (Mangani), un ‘Rossini lidio’ dalla Chanson du Bébé (Lugli), la ‘musica al cubo’ di Caprice Fantasque (Totaro), e infine Un petit train de plaisir rielaborato in uno scoppiettante petit train de Rossini (Gasparini). Non mancherà un originale rossiniano: Une larme per violoncello e orchestra. Quale altro titolo sarebbe stato più adatto ad uno spettacolo il cui nucleo portante è l’ironico Mi lagnerò tacendo?
L’esecuzione sarà affidata all’orchestra dell’Istituto pesarese, diretta da Luca Ferrara; le voci vedranno la collaborazione di interpreti del ROF – il mezzosoprano Chiara Tirotta e il tenore Pietro Adaíni – con due soprani del Conservatorio Maria Stella Maurizi e Aloisia De Nardis e il violoncellista Jacopo Muratori.
Il sovrintendente del ROF Ernesto Palacio si dichiara «lieto di collaborare a questa originale iniziativa, con la quale la musica di Rossini si veste di nuove forme, frutto della creatività di compositori contemporanei. Il ROF, prosegue Palacio, mette a disposizione del progetto due giovani e già affermati cantanti – Pietro Adaíni e Chiara Tirotta –, nati artisticamente a Pesaro nei corsi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” e presenti in diverse messe in scene del Rossini Opera Festival degli ultimi anni.»
«Complimenti per l’iniziativa così bella. Lui, il grande Rossini – ha commentato Corrado Augias informato dell’evento – avrebbe sicuramente apprezzato e si sarebbe divertito moltissimo.» Lo spirito del concerto è in linea con la vena ironica dei Péchés de vieillesse, una raccolta di 150 brani composti da Rossini dal 1857 alla sua morte; musica da salotto per voce e pianoforte, per pianoforte solo e per ensemble da camera che il grande Pesarese usava far eseguire nella sua villa a Passy.
I rinnovati Péchés proposti dal Conservatorio Rossini e dal ROF avranno un testimonial di eccezione: Elio delle Storie tese. Quale miglior interprete avrebbe potuto fungere da collante in un repertorio dal carattere giocoso, dalla ricerca espressiva e dalla sperimentazione linguistica quale quello rossiniano? Con la sua partecipazione ad un evento che si colloca nel genere della musica classica con l’intento di varcarne i confini, Elio rinnova esperienze che lo hanno visto assumere un ruolo di rilievo in operazioni di questo genere già in passato. Fu proprio 25 anni fa, nel 1998, che Stefano Belisari (in arte Elio) debuttava nell’opera Isabella di Azio Corghi, composta dall’artista su richiesta del Rossini Opera Festival al fine di favorire un avvicinamento dei giovani alle opere del cigno pesarese e ispirata a L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini. L’amore per la musica classica in Elio è frutto della sua formazione; il diploma in flauto conseguito al Conservatorio di Milano segna ancora oggi le sue scelte musicali. Pur affermandosi con generi distanti dal repertorio colto, Elio ritorna ciclicamente alle sue origini: dalla conduzione della serie RAI dedicata all’opera italiana all’ultimo progetto del 2020 “Largo al factotum”, un viaggio originale e raffinato nella storia della musica da Rossini alla contemporaneità realizzato in collaborazione con Roberto Prosseda.
Sponsor dello spettacolo sono Simar Group, Italian Luxury Taste, FM Falegnameria Marchigiana, che con il loro contributo hanno permesso di realizzare un concerto con un ospite di eccezione quale Elio.
Il concerto sarà anticipato dalla cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 che si terrà nella Sala delle Colonne del Conservatorio Rossini (Palazzo Olivieri, ore 16), alla presenza del presidente del Conservatorio Salvatore Giordano, del direttore Fabio Masini, e di Elio. La cerimonia offrirà un anticipo dell’evento serale con un’ulteriore rielaborazione di Mi lagnerò tacendo, proposta da Vincenzo Presta in una versione jazzistica per trio (voce, sax soprano, pianoforte). Ad eseguire questa nuova rilettura saranno Rachele Romani (voce), Vincenzo Presta (sax soprano), Massimiliano Rocchetta (pianoforte).
Dalla ricorrenza del “non compleanno” di Rossini e dal 25° anno dalla prima di Isabella di Corghi al ROF con Elio co-protagonista, al 140° anno di fondazione del Conservatorio Rossini e all’inaugurazione dell’anno accademico 2022-23: un concerto-evento per celebrare la musica in tutti i suoi generi e forme.

Il Conservatorio Rossini nel suo #140esimo

Il 5 novembre 1882 si inaugurava il Liceo musicale “G. Rossini”, istituito grazie alle volontà testamentarie del celebre compositore: «quale erede della proprietà nomino il Comune di Pesaro, mia patria, per fondare e dotare un Liceo musicale in quella città» (5 luglio 1858). Un inizio segnato dalla precisa intenzione di creare un Liceo che si distinguesse da quelli già esistenti e che fosse destinato, in omaggio al suo patrono, «a rimettere in seggio e a portare al maggiore e migliore sviluppo possibile gli studi del canto». Un obiettivo che comportò lunghe riflessioni sulla stesura dello Statuto, affidato a personaggi di spicco fra cui Emilio Broglio (Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia e già Ministro della pubblica istruzione). Scelta come prima sede l’ex convento di San Filippo Neri, in via Petrucci, dove resterà fino al 1892, anno in cui il Liceo sarà trasferito nell’attuale sede di Palazzo Olivieri, la direzione fu affidata all’operista e direttore d’orchestra Carlo Pedrotti. Tra i primi docenti, i virtuosi del bel canto Virginia Boccabadati e Gualfardo Bercanovich, e l’organista Vincenzo Petrali. Un inizio apparentemente in sordina, con un numero ridotto di cattedre e particolare attenzione al canto; 40 allievi dai 9 ai 14 anni a cui veniva chiesto come prerequisito di aver superato la terza elementare. In pochi anni l’eccelsa direzione di Pedrotti, al quale si deve anche la costruzione dell’Auditorium ad egli dedicato, e scelte distintive nella programmazione dei corsi rispetto alle istituzioni contemporanee fecero acquisire un’alta reputazione al Liceo, tangibile nel ruolo che gli si attribuì di «una vera Salamanca musicale, una vera Sorbona artistica, alla quale un allievo può andare orgoglioso di avere appartenuto ed un professore può vantarsi di appartenere».
Nell’anno accademico 2022-23 si celebra il 140° anno di attività del Conservatorio che, pur nella sua mutata struttura, si mantiene fedele all’idea di una scuola-modello capace di coniugare passato e presente per la costruzione del futuro dei propri allievi e per la conoscenza e la diffusione della musica. Segni dell’immutato riconoscimento della qualità formativa dei corsi del Conservatorio sono il corpo docente – che include artisti di riconosciuto valore in campo concertistico e didattico –, il numero di allievi – dai 40 del 1882 ai circa 750 di oggi – e l’alta fama raggiunta da tanti ex-allievi con carriere internazionali nel passato come nel presente.

Per informazioni: www.conservatoriorossini.it

Biglietti (posto unico € 10) acquistabili online tramite vivaticket.it e presso la biglietteria del Teatro Sperimentale (mercoledì-sabato dalle ore 17 alle 19.30, il giorno del concerto dalle ore 17).

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Redazione

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