Giovedì 19 dicembre nella sala convegni di Confindustria Marche Nord la presentazione
Nel 1919 la questione di Fiume fu decisiva per le sorti del regno d’Italia. Il 12 settembre una colonna volontari e di disertori del regio esercito, guidati da Gabriele D’Annunzio, partì da Ronchi, sfruttò le indecisioni dei comandi militari e raggiunse Fiume, dove nel pomeriggio dello stesso giorno il poeta, ora “comandante della città”, si affacciò al balcone del palazzo del Governatorato per arringare una folla. In cinquant’anni di vita del regio esercito e della regia marina, eredi dell’antica tradizione militare sabauda, questa avventura non fu solo una prima, inaudita rivolta militare, ma anche l’inizio di qualcosa di ben più grande.
L’occupazione di Fiume va intesa sullo sfondo di un’Europa solcata da guerre tra gli Stati successori degli imperi dissolti e squassata da rivendicazioni nazionali; ma in Italia una intera generazione, che si era immolata in una strage senza precedenti eccitata da parole d’odio contro il nemico esterno, credendo avvilita e fragile la pace rivolse quelle stesse parole d’odio all’interno e avviò nuove crociate contro chi riteneva responsabile di un Paese debole e mediocre, da cambiarsi ab imis fundamentis.
L’impresa di Fiume, considerata il capolavoro mediatico di D’Annunzio, fu anche il vaso di Pandora dell’Italia postbellica: vi si combinarono estremismo nazionalista, ribellismo giovanile e discredito delle élites parlamentari, e l’episodio divenne il primo palcoscenico di una guerra civile contro altri italiani “disfattisti”, traditori, troppo liberali, rinunciatari, troppo democratici. La fine è nota: il tracollo, di lì a breve, dello Stato liberale.
Marco Mondini insegna Storia dei conflitti all’Università di Padova; è inoltre ricercatore associato all’Istituto storico italo-germanico (fondazione Bruno Kessler) di Trento e all’UMR di Parigi. Tra i suoi studi ricordiamo almeno Tutti giovani sui vent’anni (2019), Il Capo. La Grande guerra del generale Luigi Cadorna (2017) e La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare (2014).
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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