Pesaro, “Donne fuori dal buio”: presentate le iniziative in programma

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Giovedì 7, venerdì 8 marzo incontro con Sara Manisera e Arianna Pagani.Venerdì 15 marzo convegno “Le donne devono sapere”

PESARO – In occasione della ricorrenza dell’8 marzo, il Comune di Pesaro organizza alcune iniziative racchiuse sotto il titolo di “Donne fuori dal buio”, che è anche il titolo di un docufilm realizzato dalla giornalista Sara Manisera e dalla fotografa freelance Arianna Pagani.

Giovedì 7 marzo, a partire dalle ore 17, nella sala Rossa del Comune (piazza del Popolo), è in programma un incontro con le autrici del docufilm “Donne fuori dal buio – la storia di quattro donne dei territori più significativi dell’Iraq”, Sara Manisera e Arianna Pagani.

All’appuntamento, aperto alla cittadinanza, prenderanno parte anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, le assessore Giuliana Ceccarelli (Crescita e Pari opportunità) e Sara Mengucci (Solidarietà).

“Ancora una volta, in occasione della Giornata Internazionale della Donna – intervengono Ceccarelli e Mengucci -, il Comune di Pesaro organizza eventi che valorizzano la partecipazione delle donne alla vita culturale e sociale divulgando pensieri, saperi e opere di donne in vari ambiti”.

Venerdì 8 marzo, nella sede dell’Università dell’Età Libera, auditorium di via Nanterre, a partire dalle ore 8.30 si terrà un incontro – sempre con le due autrici – dedicato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

“Qualcuno può dire: serve ancora festeggiare la festa della donna – dice il sindaco Matteo Ricci –? Io ritengo assolutamente di sì, perché la parità tra uomo e donna, anche nella nostra società, ancora non c’è. Sono stati fatti dei grandi passi avanti, ma ancora questa parità non c’è. Non c’è ancora del tutto nel mondo del lavoro, non c’è ancora del tutto nel mondo istituzionale… anche in questo caso sono stati fatti dei passi avanti, ma io sosterrò, da sindaco, l’ordine del giorno che le consigliere prepareranno affinché possa essere introdotta la doppia preferenza uomo-donna anche in Consiglio regionale”.

La festa della donna, un modo per ribadire l’impegno del Comune su questi temi.

“Il tema della lotta alla violenza sulle donne – prosegue il sindaco – rimane per noi un elemento centrare dal punto di vista culturale, perché una cultura maschilista, di sopraffazione nei confronti della donna ritenuta ancora troppo spesso come un oggetto o come una sorta di proprietà, è purtroppo molto diffusa nella nostra società. Allora, la festa della donna per noi è un modo per ribadire l’impegno del Comune su questi temi, per ribadire che ancora la parità tra i generi non c’è e che va costantemente ricercata e promossa attraverso tante azioni. In questi anni fortunatamente sono stati fatti dei passi avanti notevoli, ma tuttora non possiamo assolutamente essere soddisfatti, perché ci sono ancora tanti gap da colmare. E dunque un’istituzione come il Comune deve fare la propria parte”.

Sempre nell’ambito della Festa della donna, il Comune di Pesaro (assessorato alla Solidarietà) organizza, insieme ad Asur Area vasta 1 e azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, in collaborazione con Università dell’Età Libera e Iopra, un convegno all’auditorium di Palazzo Montani Antaldi, venerdì 15 marzo, a partire dalle ore 17, con ingresso libero.

Titolo dell’iniziativa: “Le donne devono sapere – 50 anni di prevenzione del tumore al seno a Pesaro”.

Relatori: Gianfranco Mariotti, Chiara Massaioli, Paola Manna, Cesare Magalotti, Rodolfo Mattioli, Feisal Bunkheila; letture di Lucia Ferrati, coordinamento di Maurizio Sebastiani.

Sara Manisera e Arianna Pagani lavorano in Iraq dal 2014 e si occupano di donne e società civile. Hanno realizzato reportage per numerosi media italiani e internazionali.

Sara Manisera è stata premiata da Archivio Disarmo, durante una cerimonia per l’assegnazione delle Colombe d’oro della pace, svoltasi a Bologna il 30 novembre 2018.

“Donne fuori dal buio” è un progetto fotogiornalistico di lungo termine con al centro le donne, vittime dirette o indirette di conflitti. Manisera e pagani hanno iniziato in Bosnia, raccogliendo storie di donne che hanno raccontato la guerra, privandola di ogni gerarchia di dolore e categoria etnica di appartenenza.