Pesaro ha celebrato il 78° anniversario della Liberazione d’Italia

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Il sindaco Ricci: «Onoriamo gli eroi della Resistenza e difendiamo i valori di uguaglianza, libertà, e democrazia»

PESARO – Pesaro ha  celebrato oggi il 78° anniversario della Liberazione d’Italia. «Una festa nazionale del ringraziamento verso tutti coloro che, con il loro sacrificio e senza esitare, hanno scelto di stare dalla parte giusta, contro il regime fascista e l’invasore nazista, contribuendo a liberare il nostro Paese», ha detto il sindaco Matteo Ricci, intervenuto al Monumento alla Resistenza.

«In questi giorni qualcuno ha detto che la “storia viene scritta sempre dai vincitori”. È vero, per fortuna – continua Ricci -, perché se così non fosse stato non ci sarebbe la Democrazia, l’Europa sarebbe stata nazista. Nel 1945 il fascismo è stato sconfitto grazie a scelte di uomini coraggiosi, oggi sta a noi, ogni giorno, combattere il razzismo affinché certi disvalori non intacchino la nostra società. Dobbiamo essere grati ai sacrifici di eroi come Fastiggi, Cecchi, De Sabbata, se abbiamo il privilegio di vivere in libertà». Poi continua: «Basta ambiguità sul 25 aprile. Soprattutto da chi, come me, ha l’onore di rappresentare i colori del nostro Paese. La Liberazione non è divisiva, lo è soltanto per chi non ha fatto i conti con la storia o continua a parlare di supremazia della razza. La nostra identità è chiara e si fonda sui valori della Resistenza: l’uguaglianza, la libertà, e la democrazia». Sulla guerra in Ucraina, «dobbiamo continuare a vivere questi valori attualizzandoli al presente e continuare a batterci per l’uguaglianza, per la libertà, contro le ingiustizie. Proprio un anno fa, in occasione del 25 aprile 2022, abbiamo provato a fare una riflessione complicata, per chi come me ha un’avversione nei confronti delle armi. Ci siamo chiesti, a due mesi dall’invasione della Russia in Ucraina, se fosse giusto o meno aiutare quel popolo oppresso con le armi. Oggi, come allora, siamo dalla parte della resistenza, quella del popolo ucraino e contro l’invasione russa. Ma al tempo stesso chiediamo un negoziato di pace per porre fine a una guerra atroce nel cuore dell’Europa. La stessa pace che 78 anni fa ha riportato le persone a festeggiare in piazza». E conclude: «Viva la Resistenza, viva il 25 aprile e viva la Repubblica Italiana».

La giornata di celebrazioni si aperta con messa in memoria dei caduti per la libertà in Cattedrale. Poi la deposizione delle corone al sacrario di piazzale Collenuccio e alla cappella votiva di Sant’Ubaldo. Il corteo di autorità, associazioni e cittadini, si è poi spostato al Monumento alla Resistenza, dove oltre al sindaco sono intervenuti: il presidente del Consiglio comunale Marco Perugini: «Antifascismo e democrazia sono due cardini che aprono e custodiscono la porta della libertà e dell’uguaglianza. Cardini che ogni anno rischiano di essere compromessi e strumentalizzati», poi il generale Luigi Caldarola in rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Francesco Del Bianco presidente ANPI comunale, il presidente della Provincia Paolini, Chiara Anastasi per Forum Giovani e Hiba Zaydane per gli studenti.

Ha prestato servizio d’Onore un Picchetto dell’Esercito Italiano. Le cerimonie sono state accompagnate dalla Banda di Candelara.