“L’ondata di maltempo che ha interessato l’intero territorio della Regione Marche a partire dal giorno 16 maggio 2023, ha causato ingenti danni – scrive il presidente Acquaroli -. Gli eccezionali nubifragi che si sono prolungati per più giorni hanno interessato la porzione centro-settentrionale del territorio regionale nella fase iniziale, con particolare riferimento alle province di Pesaro-Urbino ed Ancona, per poi coinvolgere la restante parte centro-meridionale della regione in particolare le province di Macerata e Fermo. Si segnalano numerose strade ed infrastrutture interrotte o inagibili, completamente divelte dalla furia del maltempo, numerosi ed importanti fenomeni franosi e smottamenti, esondazione di fiumi fossi e torrenti, rotture di argini fluviali, allagamenti diffusi che hanno interessato anche case ed attività produttive e commerciali. La maggior parte dei Comuni marchigiani hanno inoltre segnalato numerose situazioni di disagio: tronchi ed alberi abbattuti lungo le sedi viarie, strade non percorribili, percorsi stradali interrotti e numerose sono state le richieste di dichiarazione dello stato di emergenza pervenute dagli stessi. L’eccezionalità del fenomeno meteorologico e le sue ripercussioni sono state evidenti ed estese anche su tutto il litorale, interessato da forti mareggiate con accumulo di materiale detritico proveniente dai corsi d’acqua. Nell’immediatezza dell’evento – sottolinea il presidente nella lettera – il Sistema regionale di protezione civile si è prontamente attivato, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, ha avviato immediatamente il necessario raccordo operativo con le componenti territoriali e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Per rispondere al meglio alle necessità sono stati attivati il Centro operativo regionale delle Marche, il Centro di Coordinamento Soccorsi delle Province di Ancona, Pesaro e Urbino, Fermo ed Ascoli Piceno (con relativa apertura delle Sale Operative Integrate) ed i Centri Operativi Comunali dei paesi interessati. Sono inoltre stati attivati centinaia di volontari di protezione civile a supporto della popolazione”. In conclusione della lettera, il presidente ha voluto dunque sottolineare che “le conseguenze e le ripercussioni sul territorio sono state tali da dover richiedere risorse e poteri straordinari di cui all’art. 24 D.Lgs. 1/2018”, riservandosi di inviare, non appena disponibile, una prima ricognizione del danneggiamento e tutta la documentazione necessaria già in fase di predisposizione.
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