“Nel 1856 quando fu pubblicato, il romanzo Madame Bovary scosse profondamente l’alto senso di rispettabilità dei guardiani della pubblica morale – scrive il regista Baracco nelle note allo spettacolo – e Flaubert fu processato come autore di un’opera indecente, addirittura scandalosa. Perché tanto scalpore? Emma Bovary, come Don Chisciotte, come Amleto è una sapiente fabbricatrice di illusioni e pare mossa, sempre, da una folle, a tratti esasperante, volontà di renderle concrete queste illusioni, di cucirsele addosso, indossarle senza curarsi delle evidenti sproporzioni che portano in dote, di farne splendidi fondali a uso e consumo della propria sbiadita esistenza. La signora Bovary, vittima delle proprie fantasie, nel desiderio di far del suo percorso sulla terra materia da romanzo, nella ferma volontà di divenire protagonista indiscussa della vita che le hanno dato da vivere, inciampa costantemente fino a perdere il ritmo dei propri passi, per poi sbagliare grossolanamente il tempo dell’ingresso in scena, così, anziché precipitare in quell’orgia perpetua che crede aver diritto di abitare si ritrova in una stretta gabbia piena di trappole, doppi fondi, bassezze e personaggi caricaturali; un luogo che non possiede né l’altezza vertiginosa di un qualche paradiso né l’abisso profondo dell’inferno, ma solo l’insopportabile umida orizzontalità di un acquitrino melmoso. E allora Emma Bovary si dimena forsennatamente per trovare almeno la giusta posa o il profilo migliore, prova addirittura ad adeguare la sua immagine all’interno di un’inquadratura che però ha sempre i bordi troppo stretti, con il risultato che anziché trovarsi sulla soglia della tanto agognata grazia, si ritrova spesso a varcare un’altra soglia, molto più prossima alla condizione umana, quella del ridicolo”.
Lo spettacolo interpretato da Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhuljo Petushi accanto a Lucia Lavia, è prodotto da Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini per KHORA teatro. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci di Pietro Sperduti e le musiche di Giacomo Vezzani.
Informazioni e biglietti: Urbino Teatro Sanzio 0722/2281, www.urbinonews.it. Inizio spettacolo ore 21; Ascoli Piceno Teatro Ventidio Basso 0736/298770, inizio spettacolo sabato ore 20.30, domenica ore 17.30.
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