Macerata, raccolta dei rifiuti: al via un nuovo progetto sperimentale

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Verrà sperimentato un sistema in grado di riconoscere l’utente e misurare i rifiuti indifferenziati al momento del conferimento; l’obiettivo è raggiungere un’elevata percentuale di raccolta differenziata

MACERATA – Partirà domani, primo marzo il progetto pilota di raccolta dei rifiuti messo a punto dall’Amministrazione comunale di Macerata, di concerto con il COSMARI, per sperimentare, in alcune zone extraurbane della città, un sistema in grado di riconoscere l’utente e misurare i rifiuti indifferenziati al momento del conferimento. Nelle zone individuate per la sperimentazione, in cui vige già il sistema “stradale” di raccolta dei rifiuti, i cassonetti attuali saranno sostituiti con altri dotati di dispositivi elettronici in grado di riconoscere l’utente e abilitarlo al conferimento. I dispositivi di chiusura elettronica dei cassonetti e le altre tecnologie di gestione sono stati forniti dalla ditta EMZ – Tecnologie Ambientali di Bolzano, che vanta un’ampia esperienza nel settore e che propone soluzioni innovative a servizio della gestione dei rifiuti.

Il progetto è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco Sandro Parcaroli e dall’assessore all’Ambiente Laura Laviano. Presenti il vice direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli, l’assessore al Bilancio Oriana Piccioni e il sales area manager EMZ Stefano Zamara.

“Un ringraziamento al Cosmari per la collaborazione dimostrata nel promuovere un progetto ideato anche per sensibilizzare i cittadini in modo da avere una città sempre più pulita e decorosa – ha commentato il sindaco Parcaroli -. Ci auguriamo che questa fase sperimentale porti risultati vantaggiosi e a intraprendere un nuovo percorso sulla gestione dei rifiuti”.

“Il nostro obiettivo è raggiungere un’elevata percentuale di raccolta differenziata come avviene, a esempio, a Ferrara, un modello a livello nazionale in quanto la città si attesta all’86% e ha raggiunto tali valori utilizzando il metodo che stiamo presentando – ha aggiunto l’assessore Laviano -. Come Macerata, anche Ferrara è una città universitaria quindi dobbiamo cercare di rendere più snella e pratica per tutti la modalità di raccolta dei rifiuti”.

Le postazioni interessate dalla sperimentazione sono complessivamente dieci: otto saranno destinate a servire le utenze che ricadono nelle zone di contrada Collevario, Fontescodella, Corneto, Vallebona e Valteia e due saranno dedicate agli studenti universitari fuori sede e posizionate lungo viale Trieste e viale Leopardi. Tutti gli utenti interessati sono stati avvisati con specifica comunicazione.

Ogni postazione sarà costituita da un cassonetto per la raccolta del rifiuto secco non riciclabile munito di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e calotta volumetrica; un cassonetto per il multimateriale (plastica e barattolame metallico) e uno per i rifiuti cartacei dotati entrambi di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e coperchio calibrato; un carrellino per il vetro e uno per i rifiuti umidi organici, liberamente accessibili. La calotta volumetrica e il coperchio calibrato hanno lo scopo di consentire l’introduzione nel cassonetto di sacchetti di volumetria non superiore a un determinato standard e permette di conteggiare il numero dei conferimenti in modo da misurare le quantità effettive di rifiuto conferite.

Il riconoscimento dell’utente e l’apertura dei cassonetti avverranno tramite una specifica applicazione, scaricabile sul proprio smartphone, attivata mediante il codice univoco inviato per posta a ciascun soggetto interessato. Per chi non si trovasse a proprio agio con l’uso dello strumento digitale, è prevista l’emissione di una card elettronica che potrà essere utilizzata in via alternativa.

I cassonetti utilizzati sono identici a quelli già in uso e il funzionamento dei dispositivi elettronici viene garantito da batterie tampone di lunga durata; in questo modo la collocazione dei contenitori risulta estremamente agevole e veloce perché non è necessario il loro ancoraggio al suolo su piattaforme in cemento e non è richiesto il collegamento con la linea elettrica. In caso di necessità i cassonetti possono essere rimossi o spostati con estrema facilità. Viene garantita la possibilità di conferire tutte le tipologie di rifiuto direttamente nei contenitori senza interferire sulla differenziazione dei rifiuti, che rimane un obbligo in carico a tutti i cittadini.

Il progetto sperimentale, del valore di circa 88mila euro, ha ottenuto un finanziamento regionale di 54mila euro.