Macerata, Coordinamento per la pace e i diritti umani: precisazioni di Parcaroli

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Il sindaco replica in merito alla questione sollevata dall’opposizione sulla disdetta di adesione, da parte del Comune di Macerata, al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani

MACERATA – «Pensare che Macerata sia la città della Pace solo grazie all’adesione a un coordinamento crediamo sia poco rispettoso nei confronti della sensibilità dei nostri concittadini. Avere, ogni giorno, rispetto dell’altro e desiderare il bene della comunità non crediamo si dimostri aderendo a un coordinamento ma piuttosto con la capacità di informare, sensibilizzare e mettere in campo iniziative volte a quel fine. Sperperare denaro pubblico ha poco a che vedere con il considerarsi rispettosi dell’altro». A dirlo è il sindaco Sandro Parcaroli in relazione alla questione sollevata dall’opposizione sulla disdetta di adesione, da parte del Comune di Macerata, al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani.

Innanzitutto alcune precisazioni di ordine strettamente economico rispetto a chi propone collette. La spesa relativa all’adesione, in questi anni, è stata enormemente superiore ai 600 euro annui. Infatti, solo dal 2011 al 2016 sono stati erogati, complessivamente, per iniziative legate all’adesione al predetto Coordinamento, più di 82mila euro che, in media, corrispondono a 13mila euro l’anno. Nel 2002 inoltre è stato costituito un Coordinamento provinciale per gli enti locali per la pace di cui non si hanno tracce da circa 20 anni.

«L’adesione umana al concetto di pace non può prevedere patenti o certificati di garanzia derivanti dall’appartenenza a questa o quella associazione – ha aggiunto il sindaco Parcaroli -. Che una somma sia superflua e allo stesso tempo esigua non ci autorizza a elargire denaro pubblico senza consapevolezza. La città di Macerata, sembra anche ridondante doverlo sottolineare, è chiaramente a favore della pace senza che un’associazione sia pagata per dirlo».

«Ci impegneremo, sempre, per continuare a sensibilizzare sui temi del rispetto dell’altro e della solidarietà – supportando iniziative che vanno in questa direzione – senza il bisogno di conseguire patenti che lo dimostrino» ha concluso il sindaco.