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Macerata, contro le dipendenze arriva il Festival Build the Future

Dall’8 al 13 aprile installazioni, trasformazioni urbane, opere e mostre realizzate dagli  studenti delle scuole maceratesi nell’arco dell’anno scolastico

MACERATA – Si trasformerà in Festival Build the Future, il progetto dell’Amministrazione comunale a fianco del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Asur Area Vasta 3 per rafforzare la prevenzione alle varie forme di dipendenze nelle giovani generazioni, invaderà le strade e luoghi simbolo di Macerata dall’8 al 13 aprile 2019.

Installazioni, trasformazioni urbane, opere e mostre realizzate dagli alunni e studenti delle scuole maceratesi coinvolte durante un intero anno scolastico. I numeri durante la presentazione dell’evento sono stati forniti dallo staff guidato da Gianni Giuli e Silvia Agnani, rispettivamente direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche Av3 e sociologa del progetto: sono 552 studenti, 220 bambini delle classi terze e quarte delle elementari e altri 332 delle seconde classi delle secondarie di primo grado di Macerata, 4 Istituti comprensivi, 31 classi 383 ore di laboratorio nelle scuole, cui si aggiungo gli interventi nel territorio.

Un progetto di comunità, voluto dalla Giunta e dal Consiglio comunale che nel 2018 e 2019 ha destinato i fondi per proseguire, con questo straordinario intervento di educazione e prevenzione, nel percorso da tempo avviato nella lotta alle dipendenze e per garantire la sicurezza e la legalità in città – ha affermato il sindaco Romano Carancini, annunciando che anche il prossimo anno il Comune stanzierà il fondo necessario (15 mila euro) per supportare questa azione per i nostri giovani.

“La lotta alle dipendenze è anche e soprattutto un’azione culturale e formativa – ha detto l’assessore alla Scuola Stefania Monteverde – e il ruolo della scuola è fondamentale insieme a quello delle famiglie e dell’interà comunità.”

“L’intervento del progetto Build the future si inquadra perfettamente nei valori e nell’impostazione del nostro Piano per la Sicurezza Urbana – ha aggiunto l’assessore alla Sicurezza Mario Iesari – e trova collocazione all’interno del più vasto sistema di prevenzione e contrasto contro ogni forma di dipendenza, specie se giovanile, che nel nostro territorio viene coordinato e promosso dal Tavolo Uniti contro le Droghe, esperienza forse unica nel suo genere. Per la prima volta almeno per la nostra città cosi tanti studenti e cosi tanto giovani sono stati coinvolti in un progetto che si propone di rafforzare la loro capacità di dire no alle droghe e a ogni altra forma di dipendenza. Si tratta di un lavoro lungo e costante ma anche l’unico per vincere questa guerra.”

Abbiamo lavorato per favorire il potenziamento delle abilità individuali dei ragazzi, le cosiddette life-skills, – ha spiegato Gianni Giuli – Una sfida educativa importantissima che mira a potenziare le abilità di relazione, cognitive, psicologiche indispensabili per poter dire no alla droga quando i nostri ragazzi la incontrano. La prevenzione è tanto più efficace quanto più è precoce e ripetuta nel tempo.

Per questo motivo Build the future quest’anno ha abbassato l’età di intervento ai bambini delle scuole elementari e medie. I primi sono stati coinvolti in un percorso di riconoscimento delle emozioni Emoji-Me, i secondi hanno lavorato sulla percezione di sé e sugli spazi urbani in cui si sentono o non sentono a casa.

“Ne sono scaturite anche idee di cambiamento dello spazio urbano – ha aggiunto Silvia Agnani – e laboratori di trasformazione degli stessi cui hanno partecipato studenti, genitori e la comunità educante nel suo complesso. Una mole d’idee e progettualità è venuta dai ragazzi e è stata consegnata al Comune e Apm, nella speranza che, in occasione di lavori futuri, alcune idee possano essere recepite e i ragazzi possano riconoscere qualcosa di loro negli spazi urbani.”

“Siamo partiti dall’esperienza individuale di ogni bambino e ragazzo – raccontano gli operatori che hanno affiancato i ragazzi nel percorso – e abbiamo proposto loro il guardarsi dentro. Per i bambini abbiamo utilizzato il tema delle emozioni alla ricerca dei loro sentimenti, per poi allargare l’analisi alle esperienze altrui. Con l’idea di sviluppare il concetto d’identità, di riconoscimento di sé e di relazioni, alla ricerca di possibilità d’incontro e di dialogo.”

“Con i ragazzi delle scuole medie – proseguono gli operatori – allo stesso modo l’osservazione era verso l’ esperienza individuale, attraverso l’ideazione della propria “carta d’identità” che ha aiutato i ragazzi a definirsi. Dall’esperienza individuale, al gruppo classe fino a gettare lo sguardo ai luoghi di vita dove bambini e ragazzi hanno modo di creare le loro esperienze. Idealmente abbiamo fatto riferimento al concetto di Casa come luogo dove abbiamo modo di esprime noi stessi, dove ci sentiamo bene, accolti, sicuri, amati…la prima casa siamo noi stessi ecco perché il progetto ha preso il via dall’individualità di ognuno, conoscere se stessi. La questione viene poi aperta all’altro con cui entriamo in relazione, fino all’intera rete di relazioni che intratteniamo. Abbiamo quindi chiesto ai ragazzi in quali luoghi si sentissero a casa e in quali no, e sui no abbiamo costruito l’azione, le trasformazioni. Le trasformazioni proposte sono azioni concrete di cambiamento per riappropriarsi di luoghi poco vissuti, o vissuti negativamente, dove i ragazzi mettono un segno, lasciano una traccia. Abitare un luogo, viverlo ed esserne anche responsabili, rende gli spazi privi di preoccupazioni quindi sicuri”.

Ecco allora che le idee dei giovani hanno preso forma e si sono concretizzate, ad esempio, come gli arazzi fatti con scarti di stoffe, l’abbellimento della pensilina in viale Leopardi a Rampa Zara, la trasformazione del Sasso d’Italia con le panchine colorate e i cartelli con i consigli utili per i proprietari dei cani o quella di comuni oggetto di recupero e di uso quotidiano in decorazioni per l’ambiente esterno della loro scuola, o ancora la realizzazione di bellissimi acchiappasogni e disegni.

Il progetto Build the future è andato proprio in questa direzione e ha rappresentato un ulteriore e fondamentale tassello che va ad aggiungersi al lavoro costante che il Comune di Macerata sta portando avanti dal 2012 attraverso il tavolo interistituzionale contro le droghe coordinato dalla Prefettura per la lotta alle dipendenze patologiche attraverso progetti e iniziative di contrasto e prevenzione, formazione e informazione, per diffondere tra i giovani e le famiglie la cultura della legalità ed il rispetto dei valori della persona umana.

Build the future ha anche un sito dedicato www.buildthefuture.it in cui è possibile vedere il programma dettagliato del festival che aprirà lunedì 8 aprile con l’inaugurazione di uno spazio documentativo sul progetto nella Biblioteca Mozzi Borgetti e alle 21 con la serata inaugurale al TLR. Proseguirà nei giorni successivi con momenti di trasformazione degli spazi urbani con cui i ragazzi realizzeranno il cambiamento progettato a scuola e poi una caccia al tesoro “Hunter’s Game” ai giardini Diaz il 9 aprile, e a Fontescodella il 10 aprile, e ancora “Ride the future” l’11 aprile alla Terrazza dei popoli, dove i ragazzi lasceranno anche la loro impronta sul muretto durante una iniziativa in programma per il 13 aprile per poi finire con una grande festa in piazza Vittorio Veneto con premiazione e color explosion domenica 14 aprile.

 

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Redazione

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