Macerata, all’Istituto Agrario la raccolta innovativa di olive

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MACERATA – Grazie alla tecnica e al nuovo modello di coltivazione dell’olivo, i tempi di raccolta vengono drasticamente ridotti: 2 ore per ogni ettaro contro le 16 del metodo tradizionale

L’innovazione nell’agricoltura porta notevoli benefici. È il caso dell’Istituto Agrario di Macerata dove, sei anni fa è stato realizzato un oliveto a filari con tecnica in Alta Densità, con la varietà Piantone di Mogliano.

Al secondo anno di produzione, questa settimana è stata effettuata una raccolta in continuo con una macchina semovente scavallatrice che permette di ridurre drasticamente i tempi di raccolta. In pratica, un ettaro di terra piantato a olivo viene lavorato in circa 2 ore, contro le 16 del metodo tradizionale. Questo macchinario è entrato nel mondo agricolo in sordina, ma oggi viene ampiamente usato per raccogliere l’uva in tantissime aziende anche del nostro territorio: ora è applicato pure in olivicoltura su questi innovativi impianti di oliveto.

Per impianti ad alta intensità si intendono quelli in cui il numero di piante per ettaro supera le 1000 unità. Tali densità sono state largamente superate in molte specie da frutto e anche per l’olivo si è arrivati a densità di 1600-2200 piante/ha. Il modello è stato pensato per agevolare la raccolta con macchine scavallatrici che lavorano in continuo, quindi le piante devono avere un’altezza massima di circa 2,50 m, tale da consentire il passaggio della macchina.

All’impianto si utilizzano astoni piccoli, 50-60 cm di altezza, assicurati a un tutore che serve a imporre la forma eretta alla pianta. Nei primi due anni le legature sono eseguite più volte durante la stagione per accompagnare correttamente lo sviluppo in altezza dell’asse principale; negli anni successivi le potature sono eseguibili a macchina (topping e hedging), mentre le operazioni manuali sono semplici e volte a mantenere la cima ben isolata ed eliminare le branche che assumono calibri troppo elevati, che potrebbero spezzarsi al passaggio della scavallatrice. Il sistema normalmente necessita di irrigazione o fertirrigazione per il proprio mantenimento, come succede per gli altri fruttiferi allevati in sistemi intensivi.

Questa tecnica innovativa ha portato a una forte espansione dell’olivicoltura mondiale ed è stata adottata su 100.000 ettari in soli dieci anni dalla sua comparsa, con previsione di arrivare a 250.000 nei prossimi anni (Mateu et al., 2008).

L’olivicoltura in Alta Densità non soppianterà di certo quella tradizionale degli impianti specializzati a bassa densità, in quanto non in tutte le aree, esposizioni dei terreni e qualsiasi varietà si adattano a questa forma di allevamento, ma certo allarga le opportunità dell’imprenditore agricolo di fare reddito.

L’IIS “Giuseppe Garibaldi” amplia sempre più il bagaglio tecnico di competenze e di saperi, in modo da favorire i diplomati nell’inserimento nel tessuto imprenditoriale marchigiano, nazionale e internazionale, o per porsi in modo brillante verso l’Università.