Irregolarità filiera del Biologico, posti sotto sequestro 86.158 euro

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Importanti sviluppi giudiziari su quanto accertato dai Carabinieri Forestali in merito alle irregolarità riscontrate in due aziende dedite alla coltivazione di vegetali “Bio”

MACERATA  – Ulteriori significativi sviluppi nelle attività di indagine relative alle irregolarità accertate presso due Aziende agricole, site nei comuni di Loro Piceno e Tolentino, dedite alla produzione di vegetali “Bio”, che nello scorso mese di maggio sono state deferite all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri Forestali della Stazione di Abbadia di Fiastra per frode aggravata nell’esercizio del commercio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Nello specifico, i Carabinieri Forestali avevano a suo tempo appurato che in tali Aziende erano stati utilizzati nelle annate agrarie 2019 e 2020 alcune tipologie di prodotti fertilizzanti e fitosanitari vietati nelle coltivazioni biologiche. Tali prodotti erano stati impiegati con lo scopo di incrementare la resa delle coltivazioni stesse.
L’utilizzo di prodotti fertilizzanti e fitosanitari vietati comporta un aumento della produzione per ettaro e conseguentemente l’immissione sul mercato di una quantità maggiore di prodotto rispetto a quella che si sarebbe ottenuta in caso di rispetto dei disciplinari previsti per la coltivazione biologica.
Gli ulteriori approfondimenti d’indagine si sono sviluppati nel filone degli accertamenti legati all’illecito percepimento da parte delle due Aziende di finanziamenti pubblici destinati all’avvio e allo sviluppo di colture biologiche, quando in realtà – è stato appurato – sono state diversamente gestite.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Macerata i Carabinieri Forestali hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal GIP del Tribunale di Macerata, che ha disposto il sequestro della somma di denaro percepita indebitamente quali contributi pubblici pari ad euro 86.158.
In particolare, gli inquirenti hanno ritenuto opportuno bloccare le somme di denaro erogate dagli Organismi Comunitari e Regionali, in considerazione del mancato rispetto degli impegni previsti dai bandi PSR (Piano di Sviluppo Rurale), a cui le due Aziende avevano aderito.
La commercializzazione irregolare dei falsi vegetali “Bio” da parte delle due Aziende ha consentito un fatturato pari ad euro 272.815 per l’anno 2019, mentre per l’anno 2020 l’intervento dei militari ha di fatto impedito di proseguire nella condotta illecita.
L’impegno dei Carabinieri Forestali nel settore dei controlli sulla corretta applicazione delle coltivazioni “Bio” – sostiene il Colonnello Luigi Margarita, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Macerata – sarà mantenuto alto e costante per garantire il rispetto della normativa in materia, a tutela non solo dei consumatori, bensì anche di tutti gli agricoltori e i produttori che applicano e si attengono correttamente alle regole imposte dalla disciplina di settore delle coltivazioni “biologiche”.