MACERATA – Luca Traini, il 30enne autore del raid a colpi di pistola in cui ferì 6 migranti a Macerata il 3 febbraio 2018, resterà in carcere. Lo ha deciso la Corte di Cassazione respingendo l’istanza della difesa, rappresentata dall’avvocato Giancarlo Giulianelli, che aveva chiesto la sostituzione della misura con gli arresti domiciliari e obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Traini è in carcere ad Ancona dopo essere stato condannato dalla Corte d’Assise di Macerata a 12 anni di carcere per strage aggravata dai motivi d’odio razziale.
Il processo d’appello inizierà il 26 settembre ad Ancona. L’udienza in Cassazione si era tenuta il 12 luglio scorso, ora è stata resa nota la decisione. In precedenza la difesa aveva proposto l’istanza al Riesame di Ancona che l’aveva respinta. Contro la pronuncia la difesa ha presentato ricorso in Cassazione. La procura generale si era opposta alla concessione dei domiciliari e i giudici hanno respinto la richiesta. Ora si attende la motivazione del provvedimento.