Estate di colore e odore

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FANO – E di quei mari in burrasca che lasciano il posto al tacito sospiro che aleggia sulle onde, che bagna la lingua di terra su cui tanti piedi poggiano per andare e tornare in passeggiate saline, di quei venti leggeri che refrigerano aliti affannati sotto il Sole rovente d’estate, di qui battiti e sguardi che si perdono sull’orizzonte, di quegli odori e profumi di creme solari e ronzii di mosconi che passano indisturbati a disturbare, di quei momenti che ti imbattono in una situazione e dimensione di calore e adagio per riprendere poi la routine sempre assolata.

E’ estate! Un’estate timida, impacciata, forse quasi imprevista, desiderata, accantonata, riscoperta, ricercata. Una estate che porta in sé il seme di un risveglio lento, di una resilienza che si è improntata su ogni persona non si sia fatta abbattere, una estate che è tornata come lava gettata con un termometro subito importante.

E così ecco i colori nuovi di cielo e mare che si fondono e confondono, di sabbia e sassi, bianchi e beige, di afe che si accalcano a smussare le colline difesa della costa, di nubi che si sciolgono come neve al sole, di fiori e frutti che esplodono in rigogliose maestranze. Ecco che ci ritroviamo in sandali e vestiti che sanno di freschezza, a mangiare ciliegie e cocomero, a tuffarci in ventagli di bagliori, sapori e toni che fanno simpatia, vivacizzano e salinizzano. Ci forniscono sali minerali, sostegno e gusto e insieme gioia, carezze di tepore che scivolano come ali di farfalla che sfiorano e che con ritmo ci edulcorano.

Il sorriso d’estate sorge come spontaneo, viene come sorridere al sole che ci consegna in dono splendide albe e magnificenti tramonti, che ci fa nuotare e camminare fino sera tardi vivendo a pieni momenti di coesione con la natura, con il paesaggio, con le città, con i lidi, che ci fa ringraziare per le bellezze che ci circondano e ci rendono piacevole il nostro viaggio.

D’estate è come un peregrinare che si snoda in sentieri altri di immersione facendoci consapevoli ancor più d’essere creature che godono delle semplici gesta e di quanto il Creato è sempre pronto a donarci. Sia così, sempre alta la nostra preghiera verso ciò che non è nostro ma che con cura siamo tenuti a gestire come tesoro prezioso a lode della vita e di carità profusa.