“Cosa pensiamo se pensiamo alla nascita?” di Monica Baldini

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Cosa pensiamo se pensiamo alla nascita?

Non posso ricordare la mia nascita, non posso ricordare neppure la nascita di persone care perché non ne ho mai assistito e non ho figli. Non ho mai assistito ad una nascita eppure sono nata ed è una esperienza che ho fatto. Sono nata senza che me ne rendessi conto, sono nata senza che lo chiedessi sono nata senza decidere nulla riguardo l’orario se di mattina di pomeriggio o di notte al tramonto, sono nata quando accadde che fosse giusto e da subito sono diventata esistente, sono divenuta parte del Creato nel mondo terreno. Sono qui ed ho iniziato il mio viaggio. Tutto questo per un parto. Tutto questo per una rottura delle acque, perché la vita decise che era ora di uscire. D’estate in un giorno di pioggia. La nascita desiderata e sono qui. La nascita che ha rotto una gestazione lunga nove mesi di stato embrionale poi fetale poi neonatale. Un parto, il pianto, l’inizio.

Quando pensiamo alla nascita dunque a cosa pensiamo? Pensiamo a ringraziare perché avvenne una meravigliosa vicenda che da piccoli dentro il grembo ci ha trasformati in carne visibile tangibile disegnata e intellettiva con anima e cuore? A cosa pensiamo?

Della nascita vorrei scrivere e vorrei dire e in primo punto vorrei ringraziare, associare la nascita ad un evento spettacoloso che assapora di stupenda grazia che desta le menti e capovolge le vite, la prima di chi nasce poi di chi accoglie.

Nascere è il primo passo per iniziare a vivere che poi sempre si continua a fare nascendo e rinascendo nel vivere.

Monica Baldini